La Suprema Corte ha, così, condannato il padrone di un cane che aveva affidato il proprio animale, per cinque giorni, a delle persone che lo avevano tenuto con la catena troppo corta e molto spesso senza acqua.
Il proprietario dell’animale, prima di assentarsi e lasciare l’animale nelle mani di terzi, si deve accertare delle condizioni in cui quest’ultimo verrà custodito e, quindi, della sensibilità e delle capacità di tali soggetti: non solo per tutelare la salute del proprio fido compagno, ma anche per evitare conseguenze pesanti a livello penale. Infatti, in caso di trattamento inadeguato per il quadrupede, il padrone può essere condannato, dal tribunale penale, per il reato di “abbandono di animali”. ( in tal senso Cass. sent. n. 41362 del 6.10.2014)
D’ora in poi bisognerà preoccuparsi di far osservare, alla persona incaricata di badare al cane, precise direttive come tenerlo con sé, liberarlo per un certo tempo, portarlo in giro al guinzaglio di tanto in tanto e munirlo di cibo e acqua sufficiente. E ciò per la semplice constatazione che è sufficiente, per contestare il reato di “abbandono di animali”, la semplice negligenza!
Foggia, 7 ottobre 2014 Avv. Eugenio Gargiulo