L’accordo prevede che nei giorni di permanenza a bordo delle Unità Navali venga fornito il necessario supporto ai bambini e agli adolescenti presenti a bordo delle imbarcazioni soccorse in mare.
“Questo accordo con la Marina Militare è importantissimo perché consentirà ai nostri operatori di svolgere già sulle navi le attività di mediazione culturale, informazione e orientamento, ma anche di identificare eventuali bisogni specifici dei minori, come nel caso di vittime di violenza, tratta o sfruttamento, e di fornire un supporto adeguato – ha dichiarato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia – Per la nostra Organizzazione, che dal 2008 opera nell’ambito del progetto Praesidium, coordinato dal Ministero dell’Interno, a Lampedusa, in Sicilia, Calabria, Puglia, significherà di fatto estendere alla fase di soccorso in mare le attività di supporto ai minori già svolte fino ad oggi a terra.”
A margine della sottoscrizione dell’accordo, in rappresentanza della Marina Militare, l’ammiraglio Claudio Gaudiosi, Sottocapo di Stato Maggiore della Marina ha dichiarato:
“La presenza a bordo delle navi della Marina Militare degli operatori di Save the Children consentirà ai nostri equipaggi di svolgere ancora meglio il difficile compito nel quale sono impegnati ogni giorno, trovandosi a dover assistere centinaia di persone in condizioni fisiche e psicologiche difficili. In particolare con donne incinte, bambini anche molto piccoli o adolescenti senza adulti di riferimento. L’operazione Mare Nostrum, vede la Marina Militare impegnata ormai da quasi un anno nelle acque del Mediterraneo. Attraverso la presenza a bordo di operatori umanitari di Save the Children, avremo la possibilità di offrire la migliore assistenza possibile a bambini e adolescenti che dopo essere fuggite da conflitti, guerre o situazioni terribili, rischiano la loro vita in mare per raggiungere il nostro Paese e l’Europa.”