Siamo esterrefatti del tenore di queste parole, atte a negare la realtà del dramma ancora in corso e confermata dall’INPS stessa con le due tabelle elaborate in risposta all’interrogazione n. 5-030439 dell’On. Gnecchi, e illustrate in Commissione Lavoro il 15 Ottobre u.s. dal Sottosegretario Bobba. I dati ufficiali contenuti in queste tabelle indicano esplicitamente che gli “Esodati” non salvaguardati, con i requisiti di cui alla L.147/2013, nell’elaborazione che prevede la decorrenza della pensione fino al 6.1.2019 sono 49.500. Occorre però tenere presente che in queste statistiche non sono conteggiate intere categorie di “Esodati” mai ricomprese in alcuna salvaguardia.
La “Rete dei Comitati degli Esodati” denuncia come le dichiarazioni che affermano la conclusione del dramma dei cosiddetti “Esodati” siano assolutamente non veritiere, infondate e prive dell’aggancio alla realtà dimostrabile di decine di migliaia di soggetti ancora non ritenuti degni di essere salvaguardati.
La “Rete dei Comitati degli esodati, auspicando un confronto diretto con le istituzioni interessate, richiede un intervento urgente del Ministro del Lavoro Poletti e della Commissione di Vigilanza sugli Enti Previdenziali di fronte alla scorrettezza del comportamento da parte degli alti vertici dell’ Ente previdenziale.
Ribadiamo la nostra richiesta affinché nella Legge di Stabilità, attualmente all’esame del Parlamento, venga urgentemente prevista una precisa misura per salvaguardare almeno i 49.500 “esodati non salvaguardati” accertati dalla Commissione Lavoro della Camera.
Preannunciamo una forte mobilitazione del movimento degli esodati con l’11° presidio sotto i palazzi del potere romano per dimostrare, ancora una volta, che ESISTIAMO e che da 3 anni viviamo un vero e proprio dramma unitamente alle nostre famiglie.
Per la “Rete” dei Comitati degli Esodati, Mobilitati, Contributori Volontari, Donne ESMOL, Esonerati Pubblica Amm.ne, Fondi di Settore e Licenziati senza tutele