Persino il rituale di affiliazione sarebbe stato filmato dagli inquirenti. i carabinieri sono riusciti più di una volta a registrare in diretta le riunioni di vertice di un clan che ha visto ritornare in auge esponenti già individuati all’inizio degli anni Novanta dal processo “fiori della notte di San Vito”. All’interno del clan stesso, peraltro, vigeva la consapevolezza di una sorta di destino inevitabile: “Non possiamo cambiare mai”, si ascolta ad esempio in una intercettazione. E una cerimonia di conferimento di ”doti” ha visto destinatario un minorenne dal percorso obbligato, in quanto figlio di un già affiliato.