Il tema centrale del volume è il costante stato di agitazione e di lotta che caratterizza i rapporti tra le due comunità, quella albenganese e quella alassina. Raggiunto un notevole livello di sviluppo economico e demografico, il borgo di Alassio pretende una libera amministrazione della baia e si appoggia a Genova. “ L’atteggiamento tipico della città dominante- dice Puerari- che si può riassumere nel detto “divide et impera”, costringe gli Alassini ad agire in modo unilaterale e ad intervenire spesso violentemente con assalti alle mura avversarie, con ossessive richieste di indipendenza, col maltrattamento dei delegati albenganesi, con la presentazione di memoriali di fuoco presso il senato genovese. I contrasti non si risanano neppure con la nomina di un podestà a metà Cinquecento a favore del borgo alassino. Nascono allora incessanti lamentele sulla competenza giudiziaria del magistrato, sui limiti del suo mandato, sullo scarso interesse dell’autorità agli affari della comunità”.
Il Libro dei Decreti, custodito nell’Archivio di Stato di Savona, contiene nelle sue carte non solo la storia giuridica di un borgo medievale, forse prototipo di quella di molti borghi liguri sottoposti al controllo totale di Genova, ma soprattutto l’evoluzione di una comunità attiva e in espansione, che, consapevole della propria forza, prosegue senza soste nel cammino di emancipazione politica e di sviluppo economico. E’ nelle frequenti assemblee generali, volte a dirimere le questioni più scottanti, che compaiono i nomi di alassini illustri, di personalità di rilievo nel mondo della cultura e della giurisprudenza. E’ in questo volume che si può constatare la responsabilità dei privati nella gestione dei beni ecclesiastici e nella loro conservazione, che si può verificare l’intervento pubblico nella manutenzione degli edifici di uso comunitario.
L’opera offre una vasta gamma di spunti per approfondimenti di ogni tipo in ogni campo del sapere storico e culturale in genere.
CLAUDIO ALMANZI