Il 30 novembre 2014 viene abbattuto lo storico “Ecomostro di Alimuri”. Come è noto ai più il risoprannominato Ecomostro di Alimuri era lo scheletro di un albergo. Per distruggere la struttura sono state necessari 60 chili di esplosivo e, per l’esattezza, come riporta l’ANSA, 1200 microcariche esplosive.
A tal riguardo il Coisp di Napoli segnala:
“Eppure, giusto l’impiego di quanti dovevano provvedere, grave incapacità gestionale è invece da denunciare da parte dei vertici della Questura partenopea che, stante la sussistenza della Squadra Nautica di Napoli e dei mezzi ad essa in carico, hanno preferito raggiungere il luogo dell’ “evento” con mezzi di società private, con dispendio economico per lo Stato e gravissimo nocumento d’immagine per la Polizia di Stato.
“Immagine – dichiara Giulio Catuogno, Segretario Generale Provinciale del Sindacato indipendente di Polizia Co.I.S.P. – che viene ancora più lesa se si considera il progetto di riorganizzazione territoriale che vede contenere proprio la Squadra Nautica di Napoli e Salerno, oggetto di chiusura per una non chiara spending review da attuare da parte del Ministero dell’Interno.”
“L’eventuale chiusura di questi Uffici – continua Catuogno – che porterà non pochi disagi ai dipendenti e assenza di una forza territoriale di grande rilievo, sarà da attribuire, per colpa e manifesta incapacità gestionale, alla sola Questura partenopea che, per gli spostamenti marittimi istituzionali, ha sempre preferito fruire di mezzi in capo ad aziende private, a spese dello Stato, invece di impiegare mezzi in propria disponibilità con alla guida Comandanti esperti ed uomini professionalmente preparati.”
Di contro e per giusto dovere di cronaca è da riferire che, solo ed esclusivamente quando non vi è altro mezzo privato disponibile, il massimo vertice della Questura partenopea chiede l’impiego, per i propri trasferimenti istituzionali, della locale Squadra Nautica.
Sorge il dubbio che, qualcuno, abbia a trattare seri ed affermati professionisti della Polizia di Stato come semplici “tappabuchi” di Aziende private con orari di trasporto diversi da quelli ad utilizzo della Questura partenopea.”