“Ove mai ce ne fosse bisogno, le nuove, gravi, ennesime aggressioni subite oggi dai colleghi in occasione dei cortei indetti per lo sciopero generale dimostrano quanto vergognoso e indegno sia l’atteggiamento di chi insiste a voler indicare negli Appartenenti alle Forze dell’Ordine i nemici dei cittadini, additandoli addirittura come un pericolo per chi vuol manifestare le proprie ragioni e insistendo con l’odiosa proposta di volerli marchiare come bestiame da vendere al macello. E se in effetti è vero che così, di fatto, veniamo trattati e considerati specialmente in queste occasioni, rimane il dato incontrovertibile che ogni singola manifestazione di piazza vede protagonisti i soliti violenti che si scagliano puntualmente proprio contro i colleghi che svolgono solo il loro lavoro, e che molti alla fine ne escono con le ossa rotte. La vera domanda allora è: quand’è che si penserà a ‘immatricolare’ e rendere riconoscibili questi presunti manifestanti, in modo che rispondano adeguatamente per il loro barbaro comportamento invece di nascondersi nel mucchio e farla sempre franca?”.
E’ quanto afferma Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo il primo bilancio dei cortei organizzati in occasione dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil che, già nel primo pomeriggio, ha fatto registrare due Poliziotti feriti a Torino, e undici contusi fra le Forze dell’Ordine a Milano (6 Agenti del Reparto Mobile e 5 Carabinieri del Battaglione). Fra le nove persone fermati a seguito degli scontri risultano, in particolare, sette antagonisti con precedenti specifici.
“Quand’è che invece di blaterare sull’inesistente e fasulla aggressività delle Forze dell’Ordine si comincerà a parlare seriamente di questi professionisti della violenza di piazza – insiste a domandare Maccari -? Quand’è che anche certi Sindacati che si fanno ‘belli’ sulla pelle dei Poliziotti inizieranno ad assumersi la responsabilità delle loro proposte oscene ammettendo che le uniche vere vittime di tutte le distorsioni ed i malfunzionamenti del sistema siamo e restiamo noi Poliziotti, costretti a subire tutti gli effetti nefasti di una crisi che, oltre tutto, ci vede schiacciati fra le recriminazioni del popolo comune cui apparteniamo e i doveri che siamo chiamati a svolgere quando veniamo mandati in servizio di ordine pubblico?”.
“E’ ora di dire basta – conclude Maccari – alla solita solfa che in pratica si traduce nell’agevolazione di certi violenti e criminali che possano così più liberamente calpestare la legge e la civile convivenza, nonché nella mortificazione e criminalizzazione di chi va in strada per difendere la legge e la civile convivenza. I colleghi sono alquanto stufi e sarebbe ora di invertire nettamente la rotta, affibbiando il titolo di violento e chi se lo conquista davvero sul campo ad ogni corteo, sfilata, o manifestazione di sorta”.
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