Intanto la procura ha disposto l’acquisizione di tutta la documentazione medica di Pino Daniele, risalente anche agli anni passati, per ricostruire quanto avvenuto la sera del 4 gennaio scorso quando il cantante, colto da malore mentre era nella sua villa in Toscana, ha preferito essere accompagnato all’ospedale Sant’Eugenio di Roma, dove e’ giunto privo di vita, piuttosto che attendere l’arrivo di un’ambulanza partita da Orbetello e chiamata dalla compagna. Il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e il pm Marcello Monteleone, ottenuti i risultati dell’attivita’ svolta dai carabinieri, hanno accertato che gia’ altre volte l’artista partenopeo, a malore in corso, aveva preferito sobbarcarsi un viaggio in auto di oltre due ore verso la capitale pur di affidarsi alle mani del suo cardiologo di fiducia che lo seguiva da tempo. E cosi’ sarebbe successo anche quattro giorni fa: l’ambulanza, insomma, sarebbe stata mandata indietro perche’ Pino Daniele aveva preteso di essere portato dal suo medico.