Dagli Artigiani giudizio positivo, ma condizionato. CNA e Confartigianato della Sardegna sottolineano: “Ora attendiamo la realizzazione di quanto scritto nel provvedimento”. Si punta sulla riqualificazione del patrimonio edilizio, sull’export, l’accesso al credito e la razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica.
E’ un giudizio positivo, seppure condizionato, quello che Confartigianato e CNA della Sardegna esprimono sulla Finanziaria Regionale 2015.
“La valutazione è ovviamente condizionata da quello che realmente sarà realizzato già dai primi mesi di quest’anno”, sottolineano le due più importanti Associazioni degli Artigiani della Sardegna che, questa mattina in audizione presso la III Commissione “Attività produttive” del Consiglio Regionale, hanno presentato un documento contenente le osservazioni, le esigenze e le proposte del mondo dell’artigianato e della piccola e media impresa sarda.
“L’impostazione è equilibrata – riprendono Confartigianato e CNA – e, a nostro parere, questa Finanziaria propone le risposte adeguate alla crisi rilanciando gli investimenti pubblici che rappresentano una componente aggregata e un fattore determinante per il recupero della competitività del Sistema Produttivo e della componente occupazionale”.
Le associazioni artigiane – che vigileranno sull’attuazione delle misure previste nel documento – hanno rimarcato come sia necessaria una “visione” della Sardegna da qui a 20 anni, programmando interventi efficaci e mettendo in campo strumenti e politiche che riguardino nuovi scenari competitivi, sostengano i sistemi produttivi e i contesti territoriali in cui le imprese operano.
Per CNA e Confartigianato “occorre impegnare e spendere adesso, e non dilazionare nel tempo, le risorse da immettere nel circuito economico, con scelte che rispondano alle cause di crisi, ovvero la caduta degli investimenti” puntando sulla riqualificazione e l’efficientamento del patrimonio pubblico, a cominciare da quello scolastico per dare nuovo slancio al comparto edile, in modo capillare su tutto il territorio regionale.
Le associazioni chiedono inoltre alla Regione di proseguire con le misure per l’internazionalizzazione delle reti d’impresa, con il supporto all’export (dall’EXPO 2015 fino a quello del 2020), la velocizzazione della spesa, e l’accesso al credito attribuendo, dignità ai consorzi fidi per i quali hanno proposto di incentivare un fondo per 12 milioni di euro.
Dalle due Associazioni di Categoria è invece arrivata una bacchettata alla Giunta sulla razionalizzazione della spesa pubblica regionale. “Riteniamo che la riduzione generale della spesa prevista in finanziaria, pari al 4,4% sia stato uno sforzo poco incisivo – hanno spiegato i rappresentanti di Cna e Confartigianato -: si doveva e si poteva fare molto di più. Peraltro, analizzando gli allegati al disegno di legge non sembra si sia previsto di incidere in maniera più significativa sulla riduzione della spesa anche negli anni successivi al 2015. E’ corretto razionalizzare ma occorre anche ridurre la spesa”.