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SASSARI – «Diamo una destinazione alla palazzina liberty»

Sassari_commissioni_palazzina Liberty_2Ieri in commissione l’assessora Amalia Cherchi ha descritto la situazione dell’edificio dell’ex Acquedotto. Domani sopralluogo anche con l’assessore Ottavio Sanna.

Sassari 26 marzo 2015 – Partire dalla destinazione per la quale sono stati fatti i lavori, cioè la creazione di un acquario, senza tralasciare altre ipotesi sul suo possibile utilizzo. Quindi la necessità di un sopralluogo all’interno della struttura per capire lo stato dell’arte di un edificio che rappresenta una parte della storia di Sassari. Si tratta della palazzina liberty dell’Acquedotto che nella giornata di ieri è stata al centro dell’audizione dell’assessora al Patrimonio e Bilancio Amalia Cherchi, durante la seduta delle due commissioni consiliari, la quinta e la seconda, riunite in seduta comune e presiedute rispettivamente dalla consigliera Carla Fundoni e dal consigliere Salvatore Sanna. Per domani alle 11 è stato programmato un sopralluogo, con la presenza dell’assessora Amalia Cherchi e dell’assessore ai Lavori pubblici Ottavio Sanna.


L’esponente della giunta di Nicola Sanna ha ricordato che, nel 2011, il Settore Lavori pubblici del Comune aveva avviato una procedura di manifestazione di interesse alla gestione della palazzina liberty di viale Adua. Una procedura che, però, non aveva portato a un esito favorevole. «Inizialmente – ha ricordato Amalia Cherchi – vennero presentate sei manifestazioni di interesse, alcune delle quali orientate alla realizzazione dell’aquario, ma nessun proponente ha poi confermato l’interesse espresso e la volontà di partecipare ad una gara.

«Come amministrazione – ha aggiunto – abbiamo discusso del suo utilizzo, perché vogliamo darle una sua dimensione. Le risorse a disposizione del Patrimonio per una sua gestione non sono certo sufficienti. Si potrebbe ipotizzare una nuova manifestazione interesse e pensare di cederla nella stato in cui si trova adesso. Chi la prenderà, e si studieranno le varie metodologie di affidamento, dovrà anche provvedere a completare alcuni lavori».

Nella struttura, infatti, secondo i dati a disposizione dell’assessora, sono necessari ancora alcuni lavori di ristrutturazione e di impiantistica, mentre sono stati già realizzati interventi di tipo conservativo attraverso le ditte dell’Accordo quadro, sono state completate le vasche per ospitare i pesci, per alcune delle quali sono stati sostituiti anche i cristalli.

Tra le ipotesi di destinazione potrebbe esserci anche quella turistico-ambientale, in considerazione della presenza di un camminamento lungo sette chilometri che, proprio dall’edificio, conduce sino alla valle del Bunnari. «Un percorso interessante – ha detto ancora Amalia Cherchi – che, tuttavia, al momento sarebbe praticabile soltanto per tre chilometri».

L’assessora ha anche anticipato alla commissione che alcuni imprenditori avrebbero espresso interesse per la gestione della struttura ma che da parte di questi non ci sarebbero però idee chiare sull’utilizzo. «Ne stiamo parlando in giunta – ha ribadito – anche perché non vogliamo sia lasciata ulteriormente in questo stato».

La rappresentante della giunta di Nicola Sanna, infine, ha fatto presente che il Settore Patrimonio ha proposto altre ipotesi sia sull’utilizzo, come quella a fini di ricerca, sia per l’affidamento e gestione, come quella del project financing.

I due presidenti delle commissioni hanno quindi convenuto che per il suo utilizzo e la sua gestione non è possibile prescindere da quanto è già stato realizzato all’interno e che l’apertura di un dibattito potrà arricchire un confronto che domani, con il sopralluogo nell’edificio di viale Adua, potrà nuovi ulteriori spunti.

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