Mediterranews

Si fermi la nuova e catastrofica discarica di Cavallino (Le)

 l’emoraggia di soldi pubblici verso il disastroso certo e invirtuoso dovuto al malociclo dei rifiuti a Cavallino

La Salute dei cittadini e i Territori non si svendono

Nasce il Comitato Intercomunale di cittadini a difesa della Salute e del Territorio “NO alla Nuova Discarica di Cavallino”

Nuovo sconcertante allarme di apertura di una nuova e gigantesca discarica in agro di Cavallino (Le). Il territorio già vessato da una serie di mega-impianti di trattamento e stoccaggio di rifiuti fortemente impattanti e insalubri per l’ambiente e la salute che fanno parte di quel non-ciclo invirtuoso e dannosissimo ancora ottusamente attivo, e da taluni sostenuto, nel Salento. Un mega-biostabilizzatore, un impianto di produzione di CDR/CSS (dove si trattano i rifiuti per l’inceneritore), ben due siti di gigantesche discariche, questo è il nefasto patrimonio presente ad oggi a Cavallino, proprio alle porte di Lecce, il tutto frutto di una scriteriata e cosciente malagestione operata negli anni da una sconsiderata cattiva volontà politica prona al problema, nel migliore dei casi, se non, addirittura, follemente sostenitrice, che ha permesso oltre ad avviare un’immorale emoraggia di soldi pubblici senza pari, la costituzione di un “non-ciclo” dei rifiuti deleterio e marcio come più volte dimostrato dalle tantissime inchieste giornalistiche e della magistratura.

I cittadini riuniti in associazioni e comitati già da anni non ci stanno e denunciano, smascherando e contrastando questo folle andazzo e alla notizia dell’ennesimo mastodontico potenziamento con ampliamento delle capacità degli impianti di rifiuti, tanto insensati quanto malamente funzionali alla perpetuazione dei danni, i cittadini dicono il loro giusto e doveroso NO. “Ampliamento” che, nei fatti, permetterebbe l’ennesima nuova mega-discarica su un territorio a vocazione incontestabilmente agricola che qualcuno vorrebbe ancora martoriato da discariche e da nocivi impianti industriali ad esse legati aggravandone il problema e la situazione. Al NO motivatissimo e fermo dei cittadini si sono uniti anche alcuni amministratori pubblici allarmati e contrari dalla prospettiva delineata dall’ATO orientata verso l’ennesima nuova aggressione alla salute e al territorio con l’immancabile dilapidazione esosa di denaro pubblico che potrebbe essere meglio impiegato nell’attuazione della virtuosa  e utilissima “Strategia Rifiuti Zero”, già felicemente avviata da sempre più comuni del Salento dove amministrazioni attente, in piena collaborazione con cittadini e associazioni, hanno messo in campo azioni virtuose e concrete a costo zero ottenendo, nell’arco di pochissimi mesi,  eclatanti risultati e straordinario consenso e partecipazione dei cittadini.


Qui di seguito si riporta il comunicato stampa diramato in questi giorni dal comitato intercomunale “No alla Nuova Discarica di Cavallino”

FORUM AMBIENTE E SALUTE

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Comunicato Stampa

Comitato Popolare Intercomunale
“NO alla Nuova Discarica a Cavallino”

Nuova Discarica a Cavallino? I cittadini assieme ad amministratori pubblici dicono un fermo NO. E nasce il Comitato Intercomunale a difesa della Salute e del Territorio.


Tanti i cittadini, le associazioni ed anche alcuni amministratori pubblici di diversi paesi, che si sono incontrati venerdì 10 aprile a San Cesario di Lecce, nella sede dell’associazione culturale Sveglia Cittadina, per fare il punto sulla situazione Nuova Discarica a Cavallino e costituendosi, durante la serata, in un
 Comitato Popolare Intercomunale, a cui hanno aderito, per il momento, cittadini dei comuni di San Cesario, San Donato, Cavallino e Castromediano, Lequile, Lizzanello e Merine, Lecce, Copertino, Soleto, Melendugno. In tutto oltre una cinquantina le persone alquanto preparate sull’argomento che, nonostante altri impegni, hanno voluto essere presenti in momenti diversi della serata, iniziata alle 19:30 e conclusasi dopo le 23:00.

Nuova discarica appunto – ci tengono a precisare già dai primi interventi –  e non “ammodernamento” come titolato nella delibera dell’ATO LE del 6 marzo. Perché carte alla mano, nell’incontro si è potuto constatare con certezza che, quello che si è approvato nell’assemblea dei Sindaci è proprio un progetto di impianto “nuovo di zecca”, compreso di scavo da 415.000 metri cubi staccato dall’impianto precedente. E questo lo ammette benissimo anche il Sindaco di Cavallino mentre, nella stessa assemblea dei Sindaci, cerca di accreditarsi come stazione appaltante (sede) del progetto, affermando: “è ovvio che è una nuova discarica”.

Durante il dibattito si è ben evidenziato il fatto, triste, che ancora una volta debbano essere i cittadini a mobilitarsi con azioni popolari, scoprendo di non essere stati né coinvolti né informati in scelte che li riguardano e che riguardano la qualità della vita di tutti. Cittadini ai quali viene sempre imposto il “vicolo cieco” dell’emergenza decisionale, spesso creata ad hoc,  mentre invece quella stessa emergenza (non pianificata per tempo)  dovrebbe essere, non una mera giustificazione, ma un’ammissione di colpa ed un segnale di incapacità ad amministrare.  Tutti segnali che mai però giungono alle dovute conseguenze, portando i responsabili alle dimissioni dai posti che ricoprono.


Secondo molti intervenuti, è proprio la mancanza di informazioni e di coinvolgimento dei cittadini, che impedisce lo svilupparsi di soluzioni alternative magari adottate in altri paesi più avanzati, come ad esempio il compostaggio di prossimità, o soluzioni come” l’autocompostaggio collettivo”, finanziato per i comuni al di sotto dei 4000 abitanti. Tutte soluzioni che dovrebbero essere promosse, inizialmente anche solo come “progetti pilota”, in tutti i comuni della provincia, in modo da avviarsi nella direzione virtuosa della gestione a “Rifiuti Zero”.

E dunque è l’intero ciclo dei rifiuti adottato finora a dover essere messo in discussione, sistema che ha lasciato alle sole iniziative dei singoli comuni la possibilità di percorrere soluzioni virtuose, senza un’adeguata pianificazione nel rispetto degli obietti prioritari previsti dal Legislatore (Prevenzione della Produzione dei Rifiuti; Riutilizzo e riciclaggio dei materiali) e con il risultato che solo pochi centri sono riusciti ad organizzarsi al fine di perseguire tali obiettivi. La scusa dell’eterna mancanza di fondi non regge più, soprattutto se poi per progetti già risultati devastanti ed eccessivamente disagevoli come questo, si trovano come per magia 52 milioni di euro.

Una delle prime domande che ci si è posti poi, è anche se essendo una vera e propria nuova discarica debba o meno percorrere l’intero iter di autorizzazioni previsto per legge, o se invece chiamandolo “ammodernamento” della discarica precedente(come nella delibera dell’ATO) non si stia cercando proprio di aggirare quelle regole.

Per questo si dovrebbe far pressione alla Provincia di Lecce per far indire una Conferenza dei Servizi su l’argomento, richiedendo comunque una agibilità ed una VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), magari anche una  AIA (Autorizzazione Integrata ambientale).

Si è deciso anche di fare pressione sulle istituzioni, comunicando alla stampa ciò che si è scoperto, richiedendo agli enti interessati un più completo accesso agli atti, organizzando eventi di coinvolgimento sul territorio, richiedendo, tramite i vari consiglieri comunali presenti e disponibili, delle convocazioni di Consigli Comunali “monotematici” in ogni paese, partecipando e cercando di far sentire in quelle occasioni la volontà popolare. Perché si devono assolutamente valutare meglio le alternative e perché questa non può essere l’unica soluzione.

Dal punto di vista delle criticità tecniche in oggetto nella delibera, dal comune di San Donato si è confermato che si è dato mandato a 2 legali per valutare la possibilità di impugnarla, come dovrebbero fare tutti i comuni contrari se lo sono effettivamente. Ma allo stesso tempo, da più intervenuti, è venuto anche l’incoraggiamento a agire parallelamente come mobilitazione popolare, perché senza una vera protesta di piazza a supporto, le singole azioni politiche, affidate solo alle pratiche giudiziarie, si infilano purtroppo in un tunnel senza certezze né temporali né di risultato.

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Li, 12 aprile 2015

Comitato Popolare Intercomunale
“No alla Nuova Discarica a Cavallino”

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