Mediterranews

G8 – Padre Carlo Giuliani a “24 Mattino”:

“Frasi di Tortosa indegne, sui fatti del G8 ci vorrebbe una Commissione d’inchiesta”
Sui fatti di piazza Alimonda: “Era a terra moribondo e un carabiniere gli spaccò la fronte a sassate per simulare un depistaggio”

“Una commissione d’inchiesta sui fatti del G8 potrebbe essere utile, certo”. Questo il parere di Giuliano Giuliani, il padre di Carlo, ucciso durante il G8 a Genova nel 2001. Giuliani è intervenuto a “24 Mattino” di Alessandro Milan su Radio 24. “L’omicidio di Carlo non ha avuto nemmeno un processo – ha detto Giuliani -. L’archiviazione si fa in una stanzetta di tribunale, non in aula dove si portano testimonianze, contraddittori, discussioni”.
Giuliani è intervenuto sul caso del poliziotto Fabio Tortosa, sospeso dopo il post sull’irruzione alla Diaz: “Le frasi dette da Tortosa su mio figlio sono indegne di una persona che rappresenta lo Stato. Per questo ho scritto a Mattarella. Se un rappresentante dello Stato dice quelle cose, l’offesa è fatta dallo Stato. Allora mi sembrerebbe corretto che Mattarella chieda scusa. Non commento invece la sospensione di Tortosa, è una decisione della Polizia di Stato. Preferirei però che ci fossero elementi educativi, vorrei che esistesse un’attività formativa degli agenti di polizia che non consenta più episodi di questo genere”.

Giuliani è tornato sui fatti di piazza Alimonda durante i quali perse la vita il figlio: “Il maggiore responsabile dell’assassinio di mio figlio, al di là di chi ha sparato – ha detto – sono il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini che allora presiedeva l’organizzazione di quelle porcherie successe a Genova, il capo della Polizia di allora De Gennaro e il generale Ganzer dei Ros. E se qualcuno dice che Carlo Giuliani era un delinquente potrei sporgere denuncia, come in qualche caso ho fatto. Carlo era lì insieme a tanti altri, si è fidato, questo è l’errore più grave fatto da lui e dagli altri, ha pensato che non arrivassero a sparare”.
Infine Giuliani ha lanciato accuse sulla ricostruzione dei fatti: “Prima di Carlo un manifestante raccoglie l’estintore, che peraltro fu portato in piazza dai Carabinieri, e lo lancia verso la jeep. Dal momento di questo primo lancio allo sparo a Carlo passano 7 secondi. E quando Carlo scaglia l’estintore è a quattro metri di distanza, non a 20 centimetri dalla jeep. Inoltre la cosa più incredibile: mentre Carlo era moribondo in terra è stato preso a sassate in fronte da un carabiniere per mettere in atto uno squallido tentativo di depistaggio. Sono cose che non la gente non vuole sapere”

Franca Piovani – Ufficio stampa Gruppo 24 ORE

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