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Anlac: Neutralità commissari Cun sia rispettata anche da Coldiretti

Le perduranti quotazioni sottocosto della Cun trovano, purtroppo, terreno fertile tra commissari allevatori non neutrali, che pur riconoscendo questi prezzi di mercato penalizzanti, sono assoggettati alla volontà di alcuni gruppi industriali e pertanto non liberi di svolgere una vera trattativa. Lo dichiara Saverio De Bonis, presidente anlac, associazione liberi allevatori di conigli.

Nell’ ultima trattativa di venerdì scorso – aggiunge – i due commissari che sono andati in fase ristretta, non hanno tenuto conto né della diffida di alcuni allevatori friulani, nè difeso le richieste di tutti gli altri commissari, in quanto notoriamente poco neutrali, inclini da tempo a definire preaccordi con i macellatori prima delle riunioni e nemmeno in grado di sottoscrivere la dichiarazione di assenza d’ incompatibilità con il ruolo assunto.

Sul punto – sottolinea l’ anlac – avevamo confidato molto nella responsabilità e serietà del loro dirigente sindacale Giorgio Apostoli, responsabile zootecnico della Coldiretti, che in una riunione del Mipaaf l’ 11 febbraio scorso, aveva accettato la soluzione di conferire più neutralità alla Cun, dopo una lunga insistenza della nostra associazione su questo aspetto dirimente.

Del resto – fa notare – anche l’ antitrust si era pronunciata a favore di una Cun neutrale e trasparente in luogo delle borse merci locali con meccanismi di formazione dei prezzi opachi.

Dobbiamo registrare, però – evidenzia De Bonis – che nonostante lo sforzo del legislatore di far chiudere, attraverso il comma 5 art 6 bis decreto agricoltura n° 51/2015, tutte le borse merci locali in presenza di Commissioni uniche nazionali, nella Cun conigli permangono gravi situazioni d’ incompatibilità non ancora rimosse.

Secondo l’ anlac, gli stessi dirigenti sindacali che avevano promesso di rimuovere i commissari impossibilitati a firmare la dichiarazione di insussistenza di cause d’ incompatibilità, si sono rimangiati l’ accordo politico, favorendo così quotazioni non concorrenziali, ma collusive, a detrimento dei produttori italiani e dell’ intera filiera.

E’ bene – conclude – che gli allevatori sappiano qual è il modus operandi di alcune organizzazioni sindacali. Noi, a tutela del libero mercato, lavoreremo affinchè nel prossimo decreto interministeriale tale dichiarazione sia assunta come obbligatoria per legge a pena di decadenza immediata dalla Cun.

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