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Unione Generale Lavoratori CFS – Scipio: “Appello al Comandante dell’Arma Tullio Del Sette”

“Accorpamento, Forestali e Carabinieri hanno strutture inconciliabili”

“Nonostante il profondo rispetto che nutriamo nei confronti dei colleghi, come cittadini e come addetti ai lavori, è bene che si sappia che nessun Forestale accetterà passivamente la trasformazione in Carabiniere se le voci che vedono il Corpo Forestale dello Stato assorbito dall’Arma dovessero concretizzarsi”. A dichiararlo Danilo Scipio, Segretario Generale dell’Unione Generale Lavoratori del Corpo Forestale dello Stato.

“Abbiamo già avuto modo di evidenziare le difficoltà di un’operazione di questo tipo, essenzialmente legate alle sostanziali differenze tra l’organizzazione del CFS ed i reparti ambientali dei Carabinieri: gli uni presenti capillarmente sul territorio con oltre 1.000 stazioni, gli altri concentrati in appena 32 reparti; e ancora, i Forestali ad ordinamento civile e i Carabinieri ad ordinamento militare – prosegue Scipio – ma poiché al Governo sembrano non interessare le motivazioni di opportunità così come le grida d’allarme lanciate da associazioni ed istituzioni, una su tutte il Procuratore Antimafia Roberti, faccio appello al Comandante Generale dell’Arma Del Sette affinché si abbandoni questa ipotesi che non porta risparmi e neppure miglioramenti all’attività di contrasto ai crimini ambientali ed agroalimentari”.

“Il Comandante Generale Del Sette, a differenza del Capo del Corpo Patrone, saprà senz’altro comprendere gli effetti negativi sulla qualità del servizio derivanti dalla frustrazione di aver subìto un’inaccettabile trasformazione dello status giuridico, perché la chiusura che i Forestali nutrono nei confronti di questa ipotesi è pressoché totale”.

“Se dovessimo verificare invece la reale e concreta volontà di proseguire su questa strada tortuosa e pericolosa, che ha come unico obiettivo quello di salvare la faccia a Renzi riducendo, costi quel che costi, il numero delle forze di polizia – conclude il sindacalista – non esiteremo a manifestare anche sotto le sedi dei due comandi generali”.

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