STINTINO 19 settembre 2015 – La prima guerra mondiale segnò l’Europa e il mondo, con un numero elevato di morti, e sconvolse l’aspetto del Vecchio Continente. La Sardegna non fu toccata direttamente dalla Grande Guerra ma ospitò uno degli episodi più tristi di quel periodo. Una vicenda che è ancora poco nota a molti e che si svolse sull’isola dell’Asinara, dove furono allestiti campi profughi e di prigionieri di guerra. Il convegno in programma a Stintino il 25 e 26 settembre, con la partecipazione del sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, ha questo obiettivo, tramandare la memoria storica di uno dei più sanguinosi conflitti che hanno imperversato nel continente europeo negli ultimi secoli, oltre che far diventare l’Asinara e il Nord Ovest della Sardegna luogo di incontro tra popoli. Un riconoscimento che, in considerazione delle presenze previste a Stintino e all’Asinara nel prossimo fine settimana (Serbia, Ungheria, Giordania, Libano e Benin), viene già tributato pienamente.
L’appuntamento, che si svolgerà nella sala consiliare del Comune, “Commemorazioni di pace: i profughi e i prigionieri sull’isola dell’Asinara” si inserisce nell’ambito delle commemorazioni di pace per il centenario della Grande Guerra. L’incontro, il secondo in ordine di tempo organizzato a Stintino in poco meno di un anno, consentirà la presentazione di studi, ricerche e dibattiti, oltreché una visita sull’isola dell’Asinara.
Unico appuntamento in Sardegna di questo tenore, è stato organizzato dal Comune di Stintino, capofila dell’iniziativa, dal Comune di Porto Torres, dal Parco nazionale dell’Asinara, dall’Università di Sassari, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ministero degli Affari esteri, ministero della Difesa e la collaborazione della Camera di commercio del Nord Sardegna e della Fondazione Banco di Sardegna.
L’isola dell’Asinara tra il 1915 e il 1916 fu il teatro di episodi dolorosi. Tra Fornelli e Cala Reale, sino all’estrema punta nord dell’isola, nei primi anni della guerra furono allestiti i campi di profughi serbi e prigionieri di guerra austroungarici. Sull’isola ne arrivarono circa 27mila. Qui morirono a migliaia, decimati dalle malattie, e i loro resti riposano nell’ossario realizzato a Campu Perdu, nei pressi di Cala Reale.
Al convegno è prevista la partecipazione del sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, delpresidente del Comitato per le celebrazioni di interesse nazionale Franco Marini, delpresidente delle Regione Sardegna Francesco Pigliaru, oltreché di ambasciatori dei governi di Serbia, Ungheria, e ospiti particolari di Giordania, Libano e Benin.
Ad aprire i lavori, che il 25 settembre inizieranno alle 9,30, sarà Marco Tornetta, coordinatore delle commemorazioni internazionali delle due Guerre Mondiali e della Resistenza, che illustrerà le finalità del progetto e darà alcuni cenni storici dell’evento.
Seguiranno quindi gli interventi del sindaco di Stintino Antonio Diana, del presidente del Parco nazionale dell’Asinara Pasqualino Federici, del rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli, del rettore dell’Università di Belgrado. Sarà Salvatore Rubino, del dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Sassari, a presentare il progetto di ricerca di bioarcheologia “Vita e morte dei prigionieri austroungarici nell’isola dell’Asinara”.
Nel pomeriggio (16-18), in un incontro in sala consiliare, saranno gli storici dei vari paesi coinvolti a definire tempi e modalità della ricerca e del convegno di storia che si svolgerà nel 2016 a Stintino. A coordinare i lavori saranno Antonietta Mazzette, direttore del dipartimento di Scienze politiche, Scienze della comunicazione e ingegneria dell’informazione dell’Università di Sassari, quindi Assunta Trova titolare della cattedra di Storia contemporanea all’Università di Sassari.
Sabato 26 settembre, invece, a partire dalle ore 9,30 (imbarco dal porto di Tanca Manna) è prevista una escursione sull’isola dell’Asinara. Da Cala Reale prenderà il via un corteo per la cappella ossario di Campu Perdu, dove saranno deposte alcune corone di fiori in onore dei defunti che morirono sull’isola negli anni della Grande Guerra. Rientro a Stintino alle ore 15.