Gela: la città si ribella. Manca il lavoro e la storica cittadina industriale della Sicilia non regge più i colpi della crisi. Blocchi stradali, proteste fermano il polo industriale, l’indotto “ucciso” dalla crisi si ribella.
I partecipanti alla protesta chiedono l’intervento del premier Renzi «Se saremo uniti ci salveremo. Dobbiamo arrivare al premier Renzi e dirgli chiaramente che aspettiamo risposte, né elemosine, né altro».
E’ da tempo che la protesta è nell’aria lo sanno bene tutti a Gela. Operai in strada come non se ne vedeva da tempo hanno bloccato la città, a presenziare le rotonde che portano alla strada statale 117 per Catania e alla statale 115 per Ragusa a Nord, e per a Sud sono per lo più i lavoratori dell’indotto dell Raffineria, uno sciopero che a quanto pare potrebbe essere ad oltranza.
In loco una massiccia presenza di forze dell’ordine ma ad ora pare non ci sia tensione.
Si ricorda che il 20 di gennaio dovrebbe essere in programmazione uno sciopero sul versante Eni in merito alla vendita di Versalis e della dismissione del settore chimica.