Roma, 30 gen. (AdnKronos Salute) Lo studio si intitola ‘The pathology of the Internal Jugular Vein in Multiple Sclerosis’ e rappresenta ‘la prima volta’ da parte della neurologia, spiega una nota dell’associazione Ccsvi nella Sm che sostiene gli studi del ricercatore ferrarese, in cui si dimostra apertura nei confronti dell’insufficienza venosa cronica cerebrospinale. “Finora infatti – prosegue l’associazione – salvo rarissime eccezioni, i neurologi e le loro riviste hanno avuto un atteggiamento di chiusura quasi totale rispetto a questa scoperta scientifica”. Nello studio Massimo Pedriali (Istituto di anatomia patologica, azienda ospedaliera universitaria Ferrara) e Paolo Zamboni (Centro malattie Vascolari della stessa Università) -hanno rivisto tutte le prove raccolte sulla esistenza della Ccsvi in pazienti affetti da sclerosi multipla e pubblicati negli ultimi sei anni sulle maggiori riviste scientifiche da gruppi di ricercatori provenienti da Ginevra, Grenoble, Trieste, Melbourne, Roma, Cleveland. “Le pubblicazioni finora disponibili mostrano chiaramente la presenza di anomalie nelle pareti e nelle valvole delle vene di pazienti con sclerosi multipla rispetto ai tessuti dei controlli sani”, scrivono Pedriali e Zamboni. Nelle conclusioni si sottolinea che l’indagine non può chiarire l’origine della patologia delle giugulari nei pazienti con sclerosi multipla: se congenita, infettiva, o se si tratti di eziologia post-trombotica. (Ram/AdnKronos Salute)