Docente della NABA (Nuova Accademia di Belle Arti di Milano) dal 1980 al 1990, ha realizzato in tanti anni centinaia di sculture di alto livello, alcune famosissime come “Il sogno” che si trova all’interno del Parco Naturale di Montemarcello, nella frazione di Ameglia (La Spezia), la “Goccia” di Matera, la città pugliese che gli dedicò una grande antologica proprio nei famosi “Sassi”, o “La vita infinita” l’opera bronzea, alta quattro metri, inaugurata un anno or sono nel piazzale del cimitero Monumentale di Milano. A Boissano Azuma giunse su invito del grande gallerista ginevrino Simon Spierer, sommo esperto di scultura, nel centro dove, a fine anni Settanta, su iniziativa di Marie Louise Jeanneret si respirava un ambiente d’arte di livello internazionale e sperimentale. Azuma è stato insomma uno dei più famosi ospiti del Centro di Boissano insieme a Andy Wahrol, Vito Acconci, Michelangelo Pistoletto, Moroshita Keizo, Georges Moboulese, Mario e Marisa Merz, Aldo Mondino e Jan Otth, tanto per citarne alcuni. Per quasi vent’anni il centro è stato meta di studiosi, artisti e galleristi di tutto il mondo. Vi hanno collaborato e lavorato alcuni fra i più grandi artisti contemporanei.
“Dal Centro – dice Francesco Cenere, ex sindaco di Boissano – sono passati, nei quasi vent’anni di apertura, più di duecento famosi artisti provenienti da tutto il mondo. Con emozione ho appreso della scomparsa di Kengiro Azuma, che ho avuto l’ onore di conoscere personalmente”. Rappresenterà un doveroso omaggio postumo la grande mostra antologica, già in programma per festeggiare i suoi 60 anni d’attività a Milano, che si terrà a fine novembre alla Galleria Lorenzelli di Milano. I funerali si svolgeranno oggi nella sala multifunzionale del cimitero di Lambrate.
La nostra redazione, commossa per la scomparsa del grande artista, si stringe attorno alla famiglia di Kengiro Azuma.
CLAUDIO ALMANZI