Gli ultimi anni hanno visto crescere le erogazioni dei mutui, mentre il mercato immobiliare è rimasto praticamente al palo, una contraddizione alla quale vengono date molteplici interpretazioni. Ma questa non è la sola incongruenza che sta caratterizzando il mercato dei finanziamenti. Recentemente la Crif ha pubblicato il proprio rapporto sulle richieste dei prestiti, che stanno seguendo il trend dei mutui, con un aumento più che apprezzabile nell’ambito dei prestiti personali, mentre per quelli finalizzati è stato registrato un modesto calo.
Quindi si può pensare ad un segnale di ripresa della situazione economica dell’Italia? Purtroppo la risposta è negativa, non a caso a trainare la domanda è proprio la parte di finanziamenti che possono servire per sopperire ai bisogni di liquidità, quindi anche per pagare delle bollette, per affrontare piccole o grandi spese quando non si ha disponibilità alternativa. Sicuramente non sono destinati forzatamente a alimentare i consumi. Quindi da questo “aumento” il sistema economico non sembra trarre direttamente grandi benefici. Ma il dato che è ancora più preoccupante è quello che proviene dal rapporto dell’Abi, che dimostra un atteggiamento opposto e discordante tra domanda ed offerta: le richieste, come sottolinea Crif sono aumentate, ma purtroppo le erogazioni sono diminuite.
Dal rapporto dell’Abi di Settembre la concessione dei finanziamenti si è ridotta in modo quasi impercettibile per il settore business e aziendale, mentre per privati e famiglie il calo è stato di circa -0.4%. La situazione è leggermente migliorata rispetto ad Agosto, ma comunque il trend rimane in negativo. In cima alla lista delle motivazioni di questa grande cautela nella concessione dei prestiti, va posto il fatto che le sofferenze bancarie, nonostante le ripetute moratorie, ed i vari piani di “emergenza”, sono ulteriormente aumentate.
Quindi la situazione è purtroppo abbastanza chiara: anche se aziende e privati stanno aumentando la richiesta e la ricerca di finanziamenti, spesso utilizzando portali specifici come per i prestiti veloci Zonaprestiti.com, le banche non sono disposte a rischiare di compromettere ulteriormente i propri bilanci, che per un numero crescente di Istituti bancari fanno fatica a ritrovare un po’ di ossigeno.
Quello che ci troviamo davanti è quindi uno scenario cupo, come nel cuore della crisi? Fortunatamente le cose non stanno così, poiché come fa notare Simone Capecchi, executive director di Crif, le famiglie sono più fiduciose verso il futuro, come dimostra la maggiore predisposizione a volersi indebitare. Però le abitudini sono cambiate, infatti si preferisce chiedere importi modesti, più facili da rimborsare.
Andando invece ad analizzare nello specifico quanto riportato nel rapporto di Crif, le Regioni in cui c’è meno fiducia, e si registra una contrazione delle richieste dei prestiti personali, sono quelle principalmente concentrate al Sud.
La Regione che fa registrare il calo maggiore sono le Marche con un -2,7% seguita dalla Puglia con -2,3% e dalla Calabria con -2,2%. L’unica Regione non del Mezzogiorno che va in negativo è la Valle D’Aosta con un -1,2%. Le Regioni in cui si registra l’aumento delle richieste maggiori sono la Lombardia con un +5,7% superata solo dal Trentino Alto Adige con +7,6%.
Responsabile del contenuto Marco Bruzzone