La presenza dei Calvali Selvaggi è un fattore di attrazione unico, che non ha eguali sul territorio nazionale, in grado di richiamare turisti curiosi, appassionati di natura e studiosi da tutta Italia e anche dall’estero; persone che una volta giunte qui scoprono un territorio di infinita bellezza, che non conoscevano e neanche immaginavano, con il suo patrimonio culturale fatto di piccoli borghi, antichi edifici religiosi e tradizioni, la sua varietà di produzioni agroalimentari, l’offerta di attività all’aria aperta, dal trekking alle varie proposte sportive per tutte le stagioni. Grazie anche all’impegno profuso dai promotori del progetto Wild Horse Watching, riviste specializzate e trasmissioni televisive nazionali ed estere hanno parlato di noi, facendoci conoscere ben oltre i confini della nostra regione.
Abbiamo dunque l’occasione di fare dei Cavalli Selvaggi un elemento di richiamo, che ci contraddistingue e caratterizza in un mercato turistico sovrabbondante di offerte, nel quale differenziarsi, essere attrattivi e affermare la propria identità diventa ogni giorno più difficile. E allora proviamo a giocare questa partita, a mettere sulla bilancia dello sviluppo economico e sociale del nostro territorio anche la potenzialità turistica che i Cavalli Selvaggi rappresentano, collaboriamo insieme alla creazione di un prodotto turistico accattivante e unico, mitigando il conflitto legato alla convivenza uomo-fauna selvatica con la crescita della nostra presenza sul mercato turistico.
Cerchiamo insieme una soluzione equilibrata, che metta insieme gli interessi dei residenti senza soffocare sul nascere le potenzialità turistiche del nostro territorio: tutto ciò non può prescindere da uno studio serio del tema, che censisca il numero reale di esemplari presenti, distinguendo quelli davvero selvaggi da quelli che, pur dotati di microchip, sono stati lasciati liberi dal proprietario, base essenziale da cui partire per mettere in atto soluzioni adeguate, che prevedano anche risorse per politiche di compensazione e armonizzazione della presenza della fauna selvatica in prossimità delle zone abitate e coltivate. E, in un progetto ben costruito, parte di queste risorse potrebbero arrivare proprio dallo sviluppo turistico.
Noi operatori turistici siamo pronti a lavorare, insieme ai residenti, ad agricoltori e allevatori, al Parco dell’Aveto e ai Comuni per disegnare il futuro delle nostre Valli.
Borzonasca, 31 gennaio 2018