E’ caos nel mondo della scuola. Sciopero nazionale del 23 febbraio dinnanzi al MIUR, è prevista una buona partecipazione. Le rivendicazioni del comparto scuola sono tante e differenti, una tra tutte, quella che passa sotto tono anche in questa campagna elettorale accesa è rissosa, è quella della maestre che rischiano di non poter insegnare.
Maestre e maestri a rischio: il tutto per delle sentenze della Suprema Corte che non vuole riconoscere a loro il diritto di insegnare. Tutte e tutti con il diploma magistrale che, è il caso di ricordare, sino al 2002 era abilitante, ovvero dava il diritto ad essere dietro la cattedra di scuole materne ed elementari.
Tra i 60mila e i 40mila perdenti posto in tutta Italia: oltre 1000 in Sardegna. Una situazione che potrebbe essere grave e potrebbe mettere a rischio l’istruzione di giovanissimi studenti. Tante sono le maestre di Sardegna che anche in queste ore manifestano dinnanzi al MIUR.
Non si perdono d’anima i lavoratori del comparto e anche in queste ore dinnanzi al MIUR un presidio di maestre e maestre lotta per il diritto al lavoro .
Anni di precariato e disagio per tutte e tutti: la loro unica mission è quella di insegnare e regalare ai bambini italiani quel know how necessario per farli diventare cittadini consapevoli del presente e del futuro.
Donne e uomini che con fatica e passione oltre al lavoro spesso hanno continuato a studiare ottenendo lauree, abilitazioni e master. Personale professionalizzato che ora rischia di stare a casa. Classi gettate nell’incertezza: tutti conoscono l’importante feeling che si crea tra piccolo studente e maestro.
E mentre si preparano allo sciopero nazionale del 23 febbraio le maestre sono dinnanzi al MIUR sotto la pioggia battente che in queste ore bagna Roma.
Forza, coraggio, dedizione e passione caratterizzano da sempre le maestre italiane: il diritto al lavoro e non solo.
E’ stata una sentenza a rendere complessa la situazione dei maestri italiani infatti, ad oggi, sembra che siano esclusi dalle Graduatorie ad esaurimento (Gae), i, i docenti con diploma magistrale. I maestri esclusi dalla Gae sono riportati nelle graduatorie d’istituto, nella pratica: maestri senza possibilità di insegnare.
Un caso intricato di cui la classe politica poco si sta interessando: una normativa da sempre poco chiara oggi diventa oggetto di sentenze. Ma alla scuola ed ai lavoratori del comparto scuola chi ci pensa? E ai bambini?
Forse nessuno.
Una situazione difficile e complessa quella del comparto scuola a cui si aggiunge il caos di maestre e maestri che potrebbero non avere più diritto ad entrare in classe.
Restituire dignità e lavoro ai docenti potrebbe invece produrre importanti benefici al Sistema Italia, lasciare la dignità di lavoro a chi negli anni ha dato il massimo per la formazione dei piccoli cittadini, non far cadere nel burrone immenso della precarietà maestre e maestri ormai quarantenni ed oltre potrebbe dare maggior forza al nostro Paese.
Chi ascolterà la voce delle maestre e dei maestri?
E’ attiva online una petizione a sostegno dei maestri e delle maestre a rischio.