
Occhio alle parole perché possono fare molto male.
Questo il messaggio chiave della campagna rivolta in primo luogo ai giovani per sensibilizzarli a una comunicazione corretta nella vita quotidiana, online e offline.
La comunicazione politica negli ultimi anni ha contribuito a diffondere messaggi ostili nei confronti dei migranti, dei rifugiati, dei rom e di qualsiasi persona etichettata come “diversa” ed estranea al sistema sociale, economico e culturale dei paesi europei.
I singoli cittadini possono però scegliere.
Possono contribuire ad alimentare la xenofobia, il razzismo, l’islamofobia e l’antisemitismo con le loro parole e i loro comportamenti. Oppure possono isolarli evitando, ad esempio, di condividere e diffondere i messaggi discriminatori online e nella vita di tutti i giorni.
La campagna Words are stones utilizza i risultati di un lavoro di analisi raccolti nel dossier Words are Stones, L’hate speech nel discorso pubblico in sei paesi europei per riprodurre con 5 brevi video di un minuto situazioni ordinarie di discriminazione quotidiana e invitare tutti a calibrare bene l’uso delle parole, facendo attenzione a non cadere nella trappola della strumentalizzazione, delle false notizie e della manipolazione.
Infografiche e post di informazione accompagneranno la pubblicazione dei 5 video.
IL PRIMO VIDEO
“Siamo troppi”. Sin quando non facciamo gol.
Quante volte l’abbiamo verificato guardando con gli amici una partita di calcio in Tv?
Il razzismo colpisce da troppo tempo i giocatori stranieri di tutte le età e di tutte le categorie. Non solo nel calcio. E’ arrivato il momento di dire basta.
La partita di calcio è il video che lancia la campagna.
Sarà seguito da altri quattro video nei quali gli stessi protagonisti, due giovani, si confronteranno al bar, di fronte a una bancarella di kebab, in una festa e in un ospedale.
I video sono realizzati per conto di Lunaria da Stefano Argentero (regia e animazione) Juri Fantigrossi (fotografia e montaggio), Fabio Fortunato (tecnico di registrazione) e Riccardo Pieretti (doppiaggio) con la tecnica dell’animazione di plastilina in stop-motion.
La campagna è realizzata nell’ambito del progetto Words are stones sostenuta dal programma Europe for Citizens.