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Celant era ricoverato da un mese al San Raffaele di Milano, dove è morto mercoledì ad 80 anni per le complicanze dovute al diabete. Il critico aveva manifestato i sintomi da Covid-19 al ritorno dagli Stati Uniti, dove era stato per l’ l’Armory Show. “Siamo tutti sconvolti- dice lo scultore Flavio Furlani– Lo avevo conosciuto a Boissano dove a quel tempo lavoravo come fotografo per la Jeanneret. Celant era già un famosissimo critico, talent scout e fondatore di uno dei movimenti artistici di neo avanguardia più conosciuti al mondo. Con emozione ho appreso della sua scomparsa, era una persona sensibile e deliziosa, che ho avuto l’ onore di incontrare più volte al Centro”. Direttore della Fondazione Prada, Celant fu curatore del Guggenheim e della Biennale di Venezia, autore di saggi, catologhi e e libri tradotti e venduti in tutto il mondo. Determinante è stato il suo ruolo nella realizzazione di “The Floating Piers”, il progetto artistico più importante e più visto al mondo, realizzato nel 2016, da Christo in Italia al Lago d’ Iseo ed ha curato anche la mostra “Christo and Jeanne-Claude. Water Projects” al Museo di Santa Giulia di Brescia che, in parallelo con l’installazione sul lago, ha raccontato le opere di Christo e Jeanne-Claude. Celant è considerato il padre e l’ inventore dell’Arte Povera, il movimento costruito nella seconda metà degli anni Sessanta attorno ad artisti del calibro di Boetti, Kounellis, Paolini, Pascali, Fabro. Anselmo, Ceroli Mario e Marisa Merz, Piacentini, Pistoletto, Giraldi, Calzolari, Penone, Prini e Zorio. Questi artisti, con materiali poveri, di scarto ed oggetti legati alla vita quotidiana, sapevano realizzare opere immortali che trasformavano quella “spazzatura” in una realtà nuova, dal rinvigorito significato e dalla dolcissima poesia.
“Sono veramente dispiaciuto- conclude Adalberto Guzzinati, giornalista e critico d’arte- per la scomparsa di Germano. Un uomo eccezionale, un critico visionario, capace anche di dare nuova identità e rinnovata dignità a svariate tipologie di creatività, soprattutto quelle legate alla natura. Coraggioso e geniale ha realizzato e curato mostre di livello planetario diventando uno dei più grandi esperti d’arte al mondo, in particolare per i movimenti Contemporanei ed il Secondo Novecento”.
La nostra redazione si unisce al cordoglio della moglie Paris Murray e del figlio Argento Celant, dei parenti ed amici per la perdita di una così grande persona.
CLAUDIO ALMANZI