Dopo Diego De Silva, gli autori di “Giallo sardo” (Eleonora Carta, Ilenia Zedda, Gavino Zucca) e l’ex finalista del Premio Strega, Bruno Arpaia, il palco di Mintuà darà, questa volta, il benvenuto a Luca Telese, scrittore e, come si usa dire in questi casi, giornalista a tutto tondo, per via delle sue numerose collaborazioni, anche di lunga durata, con periodici, settimanali, emittenti radiofoniche e televisive. Per “Mintuà” farà qualcosa di diverso dalla classica presentazione del libro. Percorrerà in lungo e in largo il profondo sottobosco di umanità del Cagliari dello scudetto, quello di Gigi Riva per intenderci, attraverso la formula del reading. Sarà, quindi, il libro a prendere la parola, prestandosi solo di tanto in tanto a commenti marginali. “Cuori rossoblù”, pubblicato da Solferino lo scorso aprile, è il libro di un trentennale che trascende la storia del calcio e che racconta una vicenda, non solo sportiva quindi, che merita di essere collocata in qualcosa di più di un albo d’oro o nel racconto delle paraboliche rovesciate di Riva o delle parate miracolose di Albertosi.
“Cuori rossoblù” è il racconto di quel fiume di umanità sommersa che attraversò le vicende individuali dei protagonisti del Cagliari che proiettò la Sardegna nella ribalta nazionale vincendo il campionato di calcio 1969-70. Si parla di quella magnifica e mitica rosa di atleti guidati da un allenatore (allora non si usavano termini come direttore tecnico o manager) che sembra un personaggio letterario: Manlio Scopigno. Carismatico e a dir poco “alternativo rispetto al profilo standard degli allenatori dell’epoca, Scopigno si ritrovò tra le mani un gruppo di calciatori che, amalgamando le loro differenze, riuscirono a formare un unico corpo organico. Di questo mirabolante assemblaggio Riva rappresentò l’elemento di forza, lo strumento con il quale stordire e colpire avversari sulla carta (ma solo sulla carta e non più sul rettangolo di gioco) meglio equipaggiati e più accreditati. Le storie sono tante, alcune commuovono, altre sono delle rivelazioni inattese, altre ancora confermano quanto si sospettava. Il pubblico di Mintuà troverà sicuramente spassosissimo il racconto dell’incontro tra Riva e De André e incredibile quello delle preoccupate reazioni di Rombo di tuono alle lettere di Mesina che gli confidava di essere un suo grande fan.
Cagliaritano, cinquantenne, Telese ha scritto per un gran numero di quotidiani: Unità, Il manifesto, Il messaggero, Il foglio, Pubblico giornale, di cui è stato uno dei fondatori, il Giornale, Vanity Fair, Il fatto quotidiano, di cui ha curato il supplemento “Il misfatto”, La verità. Non meno numerose sono le testate televisive con cui ha collaborato, ideando e conducendo diversi programmi: da “Chiambretti c’è” su Rai 2 a “Cronache marziane” di Italia 1. Lo ritroviamo anche dietro la consolle delle radio con La zanzara su Radio 24 e nel ruolo di opinionista e ospite in numerosi talk-show politici.