Concorso Polizia Penitenziaria: ancora nessuna risposta sulle assunzioni, i candidati: “Chiediamo l’aiuto dei sindacati”
Continua la battaglia dei candidati del concorso per l’arruolamento di 754 allievi agenti di Polizia Penitenziaria che, nonostante numerosi appelli e sollecitazioni non hanno ancora avuto una risposta dall’esecutivo e soprattutto dal Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Tutto ha avuto inizio nel mese di marzo 2020 quando è stato istituito il comitato degli idonei ai quiz al fine di chiedere lo scorrimento della graduatoria vista l’impossibilità di procedere a nuovi concorsi a causa della pandemia da Coronavirus. Giovani ragazzi che con il loro impegno e la loro determinazione stanno portando avanti una battaglia ormai da troppo tempo anche con il prestigioso ausilio delle sigle sindacali Osapp, Sinappe, Fp Cgil, Uilpa, Uspp e Sappe.
Concorso Polizia Penitenziaria: il punto
La battaglia sembra non essere conslusa: il Decreto Rilancio ha autorizzato l’arruolamento di 650 nuovi agenti che, però non riuscirebbe a coprire il turn-over dovuto ai pensionamenti. Ed è questo il motivo per il quale il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede dovrebbe garantire un numero adeguato di agenti che possa garantire l’espletamento delle mansioni negli istituti penitenziari in totale sicurezza. “Ringraziamo i sindacati Osapp, Sinappe, Fp Cgil, Uilpa, Uspp e Sappe che finora ci hanno sempre aiutato e chiediamo ancora il loro aiuto, affinché si possa continuare il pressing al Governo al fine di ottenere ciò che ci spetta e che soprattutto spetta al Corpo di Polizia Penitenziaria: maggiori assunzioni attraverso lo scorrimento della nostra graduatoria e velocizzazione dell’iter concorsuale. L’attuale situazione sanitaria non permette l’espletamento di un nuovo bando di concorso e noi siamo ancora in attesa di una convocazione a visita nonostante abbiamo riportato dei punteggi ottimali alle prove scritte. Ci auguriamo che ben presto vengano adottate le misure necessarie e che il Ministro Bonafede possa finalmente darci una risposta”, spiegano i candidati del concorso, sottolineando la necessità di continuare il pressing anche con l’aiuto delle sigle sindacali attraverso nuove richieste di scorrimento o di un ampliamento dei posti del concorso pubblicato lo scorso marzo 2019.