Berlino non collabora con Marocco sulla presenza di foreign fighter in Germania (reportage) L’emittente televisiva privata francese “M6” ha trasmesso un’inchiesta esclusiva sul pericolo del ritorno dei terroristi dalla Siria e dai teatri di guerra mediorientali in Europa. L’inchiesta lancia l’allarme su quello che definisce come una futura “Germanistan” per il ritorno di numerosi foreign fighter nel territorio tedesco tramite i Balcani da Siria e Iraq dopo la sconfitta dello Stato islamico sul terreno.
Il reportage denuncia il fatto che numerosi foreign fighter siano riusciti a spostarsi dalla Siria in Germania senza essere seguiti dalle forze di sicurezza dei Paesi europei. Dopo di che è stato definito in passato “Londonistan”, per la presenza di terroristi in Gran Bretagna come il noto Abu Hamza, l’inchiesta lancia l’allarme per la nascita di quello che definisce una futura “Germanistan”. In particolare, si denuncia la mancanza di cooperazione con i Paesi impegnati in prima linea nell’ambito della lotta al terrorismo come il Marocco da parte delle autorità tedesche come nel caso del marocchino Mohammed Hajib noto per la sua adesione ad al Qaeda come dimostrato da diversi video apparsi in rete. Il reportage parla, inoltre, di circa 500 combattenti fuggiti dalla Siria, Iraq e Turchia in Europa con la caduta del califfato del cosiddetto “Daesh”. Questi foreign fighter si trovano ora in Germania dove si sono riconvertiti in diverse attività professionali grazie al fatto che le forze di sicurezza tedesche le considerano come persone normali. Il reportage mostra il video di Samir, un terrorista dello Stato islamico che in alcuni filmati veniva ripreso mentre giocava con la testa delle sue vittime e che attualmente risiederebbe con sua moglie nel sud della Germania, al confine con la Francia. Si fa l’esempio, infine, di altri due terroristi segnalati dall’intelligence marocchina per la loro presenza in Germania. La loro segnalazione è stata ignorata dalle autorità di Berlino. Il video mostra le foto di un altro membro dello Stato islamico, Majid, individuato in Germania come proprietario di diverse attività commerciali realizzate con fondi arrivati dalla Turchia. Il reportage, infine, accusa Berlino di non rispondere alle segnalazioni sulla presenza di queste persone considerate altamente pericolose per la sicurezza europea nel proprio Paese.