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Festa della Mamma: aumentano richieste supporto psicologico

Angelo del focolare, pilastro della famiglia e della società, di mamma ce n’è una sola, la mamma è sempre la mamma….Potremmo continuare così per ore, fino all’esclamazione ‘mamma mia!’
Nel parlare comune tra proverbi e modi di dire la figura della mamma ha sempre ricoperto un ruolo centrale.

Il 9 maggio è la Festa della Mamma, ma quale significato assume questa ricorrenza in un anno così particolare in cui l’isolamento e la convivenza forzata hanno evidenziato un aumento delle violenze e dei maltrattamenti in famiglia?

I dati parlano chiaro, per l’Istat in un’indagine condotta sulle chiamate al 1522 contro la violenza e lo stalking, nel 2020, durante il periodo del lockdown insieme alle violenze è aumentato anche il totale dei figli che hanno assistono alle aggressioni nei confronti delle loro madri (incremento dell’85,6%), sempre più donne per proteggere i figli hanno sopportato varie forme di discriminazione, soprusi e aggressioni fisiche e verbali. 

“L’ambito giudiziario sembra faticare a riprendere il ritmo delle attività, di fatto resta ancora in emergenza, ovvero in trattazione scritta per la maggior parte degli incombenti, questo significa non poter andare a fondo di una materia che tratta di diritti personalissimi e che per sua natura ha necessità di udienze presidenziali, in presenza per far comprendere ai Giudici i veri disagi che stanno vivendo le donne e in generale i familiari coinvolti. Purtroppo – come spiega l’Avvocato Valentina Ruggieroesperta in diritto di famiglia e da anni in prima linea nella lotta alla violenza sulle donne  in questi mesi è aumentata la richiesta di sostegno psicologicocirca del 10%, segno di un malessere generale che non può restare inascoltato”.

Oggi le madri hanno una maggiore consapevolezza del proprio valore in una famiglia, raggiunta sicuramente, anche grazie ad una propria indipendenza economica. Molti passi in avanti sono stati fatti, a cominciare dal referendum per il divorzio che ha sancito la libertà di scegliere o meno di restare in matrimonio e di poter sciogliere matrimoni infelici e spesso violenti; eppure il numero elevato di uxoricidi spesso compiuti anche dinanzi ai figli minori o adolescenti ci dice che la strada da percorrere è ancora molto lunga.

“I disagi familiari devono essere vissuti con giusti supporti, sia legali che psicologici, pur tra mille difficoltà, la macchina giudiziaria e di tutela legale non si è mai fermata, i Tribunali non hanno mai sospeso l’attività, tentando di dare risposte concrete alle problematiche complesse familiari. Questi sono giorni delle riprese delle attività e dobbiamo pensare in positivo”. – Conclude l’Avv. Ruggiero.

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