Francesco Guadagnuolo avendo viaggiato molto nei cinque continenti per richieste di sue Mostre ed è stato ospite in prestigiosi alberghi nel mondo, il carisma dei grandi Hotel è stato ogni volta avvertito dall’artista, poiché i ricordi sono segnati nella sua memoria, per la loro storia, la raffinatezza e la sfarzosità degli arredi.
L’artista ha voluto realizzare una serie di dipinti, un omaggio alla sua Sicilia, per esprimere alcune delle storie connesse all’Hotel delle Palme di Palermo, ricco di seduzione e mistero. L’opera di Guadagnuolo richiama alcuni personaggi, è ambientata proprio all’interno dell’Hotel e ripercorre la sua storia attraverso le personalità che hanno contribuito a renderlo uno dei posti in cui la storia, la cultura e l’arte hanno conquistato tipologie perdurando per lunghi anni.
Dai quadri dipinti uno è dedicato alla politica con l’alta figura di Francesco Crispi, nato a Ribera, in provincia di Agrigento, nel 1818 e vissuto anche a Palazzo Adriano, Comune in provincia di Palermo. Guadagnuolo lo ritrae all’interno dell’Hotel delle Palme, di cui era cliente abituale, con una luce che entra di spalle da una vetrata in fondo al corridoio. Crispi cammina in avanti su un lungo tappeto rosso, alle pareti lussuose stoffe, facendo respirare un’atmosfera di lusso dorato. La luce è così forte che inonda il volto e lo stesso vestiario del Crispi. Un ritratto attuale, che a primo approccio potrebbe sembrare un ritratto ufficiale ma Guadagnuolo non ha voluto fare un ritratto ufficiale di Francesco Crispi. Nei ritratti ufficiali dell’epoca, la persona importante, compariva sempre in piedi o da seduto, in genere con lo sguardo fisso verso lo spettatore, come immobile. L’opera di Guadagnuolo invece è un ritratto di naturale espressione, che ha saputo cogliere la freschezza e la veridicità dell’istante in cui Crispi nell’Hotel delle Palme è rivolto nel suo quotidiano operoso lavoro. Dunque, un ritratto in movimento che risulta ricco di pittoricismo, per mezzo di pennellate larghe e materiche, ben strutturate, per dare plasticità, come anche un alone di arcano. Crispi, personaggio di rilievo del Risorgimento, fu uno dei promotori della Rivoluzione siciliana del 1848 e fu uno degli artefici aderendo alla spedizione dei Mille.
Francesco Crispi giunse all’Hotel delle Palme nel 1885, da Presidente del Consiglio dei Ministri, e da qui condusse, nel 1893, gli interventi a sfavore dei “Fasci Siciliani”: un esercito di 30.000 militari partecipi a svantaggio dei campagnoli impoveriti che reclamavano di lavorare. Nel dipinto l’artista riesce ad ideare la scena come viva ed il personaggio esordisce occupando lo spazio circostante così, sia il tempo sia lo spazio, sono ambedue presenti e comunicativi. Immaginazione ed esistenza, ragione e verità, si conglobano con la storia in un avvicendamento di visioni che Guadagnuolo è riuscito a sviluppare, con abilità, nel comporre nello stesso tempo il complesso dell’opera.
Francesco Crispi, è stato eletto deputato nel 1882 a Palermo, in Hotel dava insegnamenti di politica a qualunque persona che aspirasse ad accingersi alla carriera politica. Egli diceva: “Non c’è buongoverno né malgoverno, ma solo il governo”. Morì a Napoli nel 1901, oggi a distanza di 120 anni Guadagnuolo lo celebra con questo meraviglioso ritratto.
Guadagnuolo, da siciliano, ha avvertito davanti a sé la storia della sua terra, la Sicilia, discendente di un trascorso sofferto e che, necessariamente adesso, vuole riscattare e travalicare oltre. Con la sua arte, ha pensato bene di rendere quest’omaggio alla Sicilia e al Capoluogo, cercando una chiave d’interpretazione e di lettura, che ha espresso attraverso il filtro della sua personalità e la sua sensibilità nei confronti del passato, desiderando per la Regione Sicilia un futuro superiore, riuscendo ad appassionare intellettuali/studiosi della grande antica trinacria in cui essa era il Centro del Mediterraneo e del Mondo.