GENOVA- Sta ottenendo un grande successo di pubblico e di critica la stupenda mostra dedicata ad Escher a Palazzo Ducale.
Si tratta della più grande e completa mostra antologica dedicata al grande genio olandese Maurits Cornelis Escher, oggi uno degli artisti più amati a livello globale e i cui mondi impossibili sono entrati nell’immaginario collettivo rendendolo una vera icona del mondo dell’arte moderna.
Con oltre duecento opere e i suoi lavori più rappresentativi come Mano con sfera riflettente (1935), Vincolo d’unione (1956), Metamorfosi II (1939), Giorno e notte (1938) e la serie degli Emblemata, la mostra presenta un excursus della sua intera e ampia produzione artistica. Curata da Mark Veldhuysen e Federico Giudiceandre, la mostra ripercorre con ampiezza e gusto la straordinaria carriera di uno dei più grandi artisti del Novecento. All’interno delle otto sezioni in cui è strutturata, l’ esposizione offre l’opportunità di esplorare l’immaginifico universo dell’artista grazie alle inedite sale immersive ed a complesse ed affascinanti strutture impossibili messe a confronto con opere di grandi artisti visionari dei secoli precedenti quali Giovanni Battista Piranesi (1720 – 1778) e contemporanei come Victor Vasarely (1906 – 1997). Artista inquieto e dotato di un talento eccezionale, Escher fu in grado di combinare natura, scienza, arte e fisica per elaborare soluzioni visive al limite dal paradosso, eppure capaci di risultare così credibili da “ipnotizzare” lo sguardo e condurlo attraverso una selva di linee e motivi geometrici degni di un labirinto. Grandemente amato anche per le stupende copertine dei Long Playng dei più grandi complessi musicali degli anni Settanta ed Ottanta era stimato ed ammirato dai docenti di Matematica delle più importanti Università al mondo per la sua arte così visionaria. La mostra genovese tra arte, matematica, scienza, fisica, natura e design, rappresenta è un evento unico per conoscere più da vicino un artista inquieto e riservato, ma indubbiamente geniale e per misurarsi attivamente con i tantissimi paradossi prospettici, geometrici e compositivi che stanno alla base delle sue opere e che ancora oggi continuano a ispirare generazioni di nuovi artisti in ogni parte del mondo e nei campi più diversi.
Il legame di Escher con l’ Italia è sempre stato forte. Soggiornò per lungo tempo nel Sud Italia ed in particolare in Campania dove realizzò stupende opere. La mostra a Palazzo Ducale merita una visita: si tratta di un percorso lungo ed appassionante che sembra non finire mai, con tanti video, ambienti interattivi, situazioni coinvolgenti. La mostra è apprezzata non solo dai fan di Escher e dagli appassionati d’arte, ma anche da neofiti e soprattutto dai giovani e dai bambini entusiasti degli ambienti interattivi che rendono il visitatore protagonista dell’opera d’arte. Un percorso davvero stupendo che necessita come minimo di due ore di tempo per essere apprezzato in pieno. La mostra resterà aperta fino al 20 febbraio. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito della Fondazione Palazzo Ducale Genova.
CLAUDIO ALMANZI