
Aprile e la leggenda del cuculo. Secondo la cultura contadina i primi giorni del quarto mese dell’anno possono svelare l’andamento della stagione meteorologica.
Aprile e la leggenda del cuculo
Il cuculo, nella cultura popolare, simboleggia la fortuna e sentire il suo richiamo è beneaugurante. E’ probabile che tale credenza sia legata al fatto che il suo richiamo risuona agli inizi della bella stagione.
Nelle campagne, alla fine dell’inverno si cercava di tenere in tasca qualche moneta. Appena il cuculo cantava si toccavano, così che si potessero moltiplicare.
In base al numero di richiamo di questo uccello si pronosticava l’andamento dei raccolti e le donne, lo interrogavano per sapere quanti anni mancavano alle nozze.
Il cuculo è associato alla longevità e ad un tempo lontano, ecco perché si dice “Vecchio come il cucco”. Inoltre, le persone in là con gli anni ascoltavano il verso di questo uccello per capire quanti anni ancora sarebbero vissuti.
Un antica filastrocca italiana dice che “Al cinque di aprile il cuculo deve venire, se non viene al sette o all’otto o è perso o è cotto”. La cantilena ricorda che è un uccello migratore che non sempre ritorna entro una data precisa. Ad incrementare il fascino di questo animale, è la sua natura solitaria ed il fatto che scompaia per molti mesi.
Detti e proverbi di aprile
Aprile è un mese cruciale per l’agricoltura. I nostri nonni dicevano “4 aprilante quaranta durante”, ossia se piove i primi quattro giorni di aprile, pioverà per altri quaranta. Le precipitazioni, in questo caso, sono fondamentali per la riuscita delle coltivazioni. Non a caso si dice “Ad aprile ogni goccia vale mille lire” e “Aprile ne ha trenta ma se piovesse trentuno non farebbe male a nessuno”.
E’ un periodo dell’anno in cui le giornate possono essere fredde e, in alcuni luoghi, nevose. Secondo la cultura contadina in questo mese ci sono due nodi del freddo. Il primo è detto infatti del cuculo ed è il 10 aprile mentre l’altro è di san Marco, ossia il 25. Ecco perché l’adagio afferma “Ad aprile non ti scoprire” e “Coda di marzo e di aprile non si sa il freddo che possa venire”.