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Pasqua e le campane, leggende e storie

Pasqua e le campane. Secondo la tradizione non si fanno suonare dal giovedì santo fino alla domenica, quando annunciano la risurrezione.

Pasqua e le campane


Le campane sono uno dei simboli pasquali più conosciuti e diffusi. E’ consuetudine usarle per decorare la casa, mentre quelle di cioccolato sono un’alternativa al classico uovo. 

Piccole campanelle colorate non possono mancare nell’albero di Pasqua,  una tradizione molto diffusa in tutti i Paesi del Nord Europa.

Le idee per crearle a casa sono davvero tante. Possono essere ottenute usando scampoli di stoffa oppure colorando delle campanelle di polistirolo che si acquistano anche online.

In alternativa si possono creare partendo da un cartoncino colorato; dopo aver disegnato la sagoma ed averla ritagliata si potrà decorare applicando nastrini o paillette.

La tradizione vuole che il giovedì santo i batacchi delle campane siano legati in modo che non possano suonare. E’  un modo per ricordare la morte di Gesù e la sua crocifissione.

Potranno risuonare soltanto fra sabato e domenica quando, al termine della veglia, si potrà annunciare la risurrezione. In tutto l’anno liturgico , è questo l’unico momento dell’anno in cui le campane restano silenziose

La leggenda delle campane volanti


In Francia esiste un racconto che spiega perché le campane tacciano fino al giorno di Pasqua. La leggenda vuole che il venerdì santo i loro batacchi siano legati. In quel momento, tutte le campane prendono il volo e si dirigono a Roma. Giungono fino alla chiesa di san Pietro dove verranno benedette.

Sabato ripartono verso la Francia ma prima si riforniscono di uova, di cioccolatini e dolci per i più piccoli. Domenica i bambini francesi scrutano il cielo per vederle arrivare e per riuscire a prendere qualche cioccolatino.

Una volta che le campane sono tornate sui loro campanili si può sentire il loro lieto suono che rivela il ritorno di Gesù.

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