Matteo Mauro, l’artista protagonista di un mercato dal valore di 24,9 miliardi di dollari
Arte digitale: è boom per gli NFT. La cripto-community fa volare il mercato. Tra gli artisti Blue Chip più quotati della nuova e rivoluzionaria espressione artistica: Matteo Mauro. Cittadino del mondo ma siciliano nel cuore.
Gli NFT stanno assistendo a un vero boom: il loro valore, infatti, è in continua ascesa. Tanto per dare un’idea, il mercato dell’arte non-fungible token (tradotto, “gettone non fungibile”), nel 2021 ha raggiunto vendite per 24,9 miliardi di dollari. L’anno precedente, quando gli NFT d’autore stavano iniziavano a muovere i primi passi, ci si attestava sui 94,9 milioni. Tra i protagonisti di questa strabiliante evoluzione/rivoluzione, anche un orgoglio nostrano: Matteo Mauro, il pluripremiato artista che, nelle opere, porta sempre tutta la bellezza e la tradizione delle sue origini: la Sicilia.
«Sono nato a Catania, ma poco più che maggiorenne mi sono trasferito a Londra per inseguire i miei sogni e progetti. Oggi mi sento un cittadino del mondo, che lo esplora e racconta con la sua arte», afferma l’artista.
Da sempre, Mauro cerca di scrutare la realtà che lo circonda, ricercando vecchi e nuovi metodi di espressione creativa e ricorrendo a diverse tecniche digitali di rappresentazione. Le sue linee, ordinate con un particolare algoritmo, creano un affascinante effetto luce/ombra. L’artista è molto noto nel settore NFT ed è uno degli artisti Blue Chip più ricercati.
«La crypto-arte, o blockchain-art, tecnicamente, è l’arte che non si deposita fisicamente su un supporto materiale ma su uno virtuale. A livello concettuale è un nuovo modo di intendere e fruire l’arte, in primis digitale. Un’opera crypto rappresenta molto di più di una semplice tendenza di mercato, è una vera e propria rivoluzione del settore artistico. – Spiega Matteo Mauro – La crypto-arte raccoglie al suo interno vari generi stilistici ben distinti e quindi non è associabile ad un movimento estetico unico».
Per crypto-arte s’intende l’inserimento in blockchain di un’opera totalmente in digitale o la digitalizzazione di una fisica. Una vera e propria corrente che sta rivoluzionando il mondo artistico, attraendo creatività di tutti i tipi.
In un solo anno, il mercato che vede protagonisti gli artisti Blue Chip (termine che deriva dal poker, dove la blue chip è la fiche dal valore più alto), è cresciuto del 299%. A cosa si deve un balzo così incredibile e veloce? Al fatto che, nella comunità della crypto-arte e nel mondo delle criptovalute, comprare un NFT significa entrare in possesso di un certificato a prova di manomissione, generato attraverso la tecnologia della blockchain (la stessa dei Bitcoin) che afferma l’unicità dell’oggetto e lo collega a chi lo ha creato, garantendo, ad artisti e collezionisti, l’unicità e la riconducibilità all’autore.
Creatività che, come quelle realizzate da Matteo Mauro, non solo hanno un valore inestimabile a livello di espressione artistica ma rappresentano anche un investimento altamente affidabile.
Un’indagine promossa dall’Università Popolare degli Studi di Milano, ha rivelato come, nonostante il mercato economico globale sia sottoposto a continue fluttuazioni, l’arte continui a essere un “passion asset” sicuro sul lungo periodo. Gli Artisti Blue Chip sono proprio gli autori più affermati e quotati sul mercato, sinonimo, dunque, di investimenti affidabili all’interno del sistema dell’arte.
E un discorso a parte merita poi la crypto-arte italiana, apprezzata e collezionata in tutto il mondo. Gli artisti del Belpaese, infatti, sono molto richiesti per via di un valore aggiunto unico: quello di riuscire a concatenare un ambiente iper-contemporaneo con un modo classico di fare arte. «La crypto-arte si fonda su artisti e developer internazionali e una grandissima parte dei membri più influenti sono italiani. Gli italiani – sottolinea Mauro – hanno la capacità di vedere oltre i limiti delle loro catene, nonostante ne sentano ancora le ferite dei loro anelli».
Le opere di Mauro, proprio per le loro peculiarità, sono, o sono state, in mostra in tutti i continenti, in musei famosi come il MEAM di Barcellona, il Songyang Museum Contemporary Art di Spring in Cina o il Museo Crocetti di Roma. Con la recente “Four Elements”, serie dedicata ai quattro elementi l’artista aggiunge un contributo prezioso a un progetto più ampio: Micromegalic Inscriptions.
«Con la mia arte, comunico un sentimento comune a tutti gli uomini di ogni luogo e di tutti i tempi. La storia di esseri umani che vivono nel nostro millennio, con le nostre stesse paure e le nostre stesse difficoltà. La vita non scivola addosso facilmente e così, anche le mie opere, vanno sentite tramite la tecnica dell’abbandono sensoriale. Senza cercare di comprenderle, ma semplicemente abbandonandosi ad esse» conclude Matteo Mauro.