![](https://mediterranews.org/wp-content/uploads/2022/09/campi-di-Tindouf-in-Algeria-.jpg)
Nella sua qualità di presidente della delegazione degli Stati Uniti, l’ambasciatrice rappresentante permanente presso le Nazioni Unite a Ginevra, Bathsheba Nell Crocker, ha ribadito le “preoccupazioni degli Stati Uniti per l’uso generalizzato di leggi che limitano indebitamente le libertà di espressione e di riunione e di associazione pacifiche per arrestare gli attivisti”. Ha anche salutato “i coraggiosi militanti della società civile, difensori dei diritti umani, operatori dei media e altri che dicono la verità al potere e sostengono il rispetto dei diritti umani”.
Intervenendo a nome dell’ONG “Il Cenacolo”, la vittima delle atrocità dei separatisti del Polisario, El Fadel Brika, ha reso scioccante resoconto sui “rapimenti, detenzioni arbitrarie e le peggiori torture psicologiche e fisiche nelle carceri segrete gestite dalla milizia del Polisario sul suolo algerino”.
Ha richiamato l’attenzione del Consiglio per i diritti umani dell’Onu sulle violazioni sistematiche commesse dai separatisti del Polisario e dalle forze algerine contro le popolazioni sequestrate nei campi di Tindouf, dove ricorrono ai mezzi più orribili per punire qualsiasi voce che si opponga a loro o denuncia le loro gravi violazioni e la deviazione degli aiuti umanitari, comprese le esecuzioni extragiudiziali, l’ultima quella dei due giovani Saharawi bruciati vivi fino alla morte, Maha Ould Hamdi Ould Soulem e Alien Idrissi.