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Arlecchino e la storia della maschera di Carnevale

Arlecchino e la sua storia. Simpatico ed allegro è una delle maschere del carnevale italiano.

Arlecchino e la sua storia


Ecco una delle storia sulla maschera più popolare del nostro Carnevale.

La famiglia di Arlecchino è molto povera. Quando arrivano i giorni di Carnevale, i genitori non possono permettersi di comprare della stoffa per cucire un travestimento al loro bambino. Arlecchino è così triste che i suoi amici decidono di aiutarlo, donandogli degli scampoli di tessuto. La madre del povero bimbo cuce tutti i brandelli di stoffa, fino a creare una casacca coloratissima. Da allora il travestimento di Arlecchino è stravagante e sgargiante. Si dice che lui sia costantemente allegro perché, nonostante le ristrettezze, sia riuscito ad avere un costume per festeggiare durante i giorni più pazzi dell’anno.

Arlecchino maschera della commedia italiana


E’ una delle principali maschere della commedia italiana.  La figura di Arlecchino nasce nel XVI secolo a Bergamo e si ispira a Zanni, un personaggio popolare.

Zanni, ossia Gianni in italiano, rappresentava un domestico combina guai, amante del vino ma anche fedele al suo padrone.

Con il trascorrere dei secoli, Arlecchino entra nella commedia dell’arte, in virtù della sua capacità di conferire spirito ad ogni scena.
Rappresenta un servitore svogliato, perennemente affamato e con la battuta pronta. Il suo comportamento è in bilico fra furbizia e stoltezza, lealtà ed infedeltà, bontà e malizia. Sempre allegro, ha un linguaggio semplice e, a tratti, rozzo.

L’irriverente servitore è innamorato, e a volte sposato, con la bella Colombina. Lei, al servizio di Rosaura ,ha un carattere che rispecchia molto quello del suo amato. Colombina è scaltra, menzognera, divertente e linguacciuta.

In origine, il costume di Arlecchino era costituito da teli bianchi, puntellati da rattoppi colorati. Invece, oggi è formato da una tunica  e da pantaloni multicolore. Il costume si completa con una un cappello ed una maschera nera che copre metà del viso. Un accessorio che contraddistingue il furbo servitore è il batocio, ossia un bastone di legno che spesso usa durante i tafferugli.

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