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Programma di marce nazionali ed internazionali di MAK per l’indipendenza della Cabilia e la liberazione dei prigionieri

I militanti cabili si stanno preparando nuove marce in Europa, Nord America e in Cabilia, in programma tra il 16 e il 20 aprile. Lo ha annunciato il presidente del Movimento per l’autodeterminazione della Cabilia (MAK) per rivendicare ancora una volta l’indipendenza dei territori occupati, ormai considerati sotto “Amministrazione coloniale algerina”.
Ferhat Mehenni, presidente del MAK e del Governo provvisorio della Cabilia (ANAVAD), ha invitato “il popolo della Cabilia e gli amici della Cabilia affinché partecipino alle marce.
Da ricordare che nel 7 marzo scorso, un tribunale d’Algeri ha confermato l’ergastolo in contumacia di Ferhat Mehenni e ha rilanciato il mandato d’arresto internazionale emesso nei suoi confronti per presunta “minaccia all’integrità territoriale”; “minare la sicurezza dello Stato”; “minare l’unità nazionale e la stabilità delle istituzioni statali” e “creare e appartenere a un’organizzazione terroristica”.
Le nuove marce in programma nella Cabilia metteranno sotto forte tensione il regime algerino che sta attuando lo slogan del sistema “zero kbaïli” (zero cabili), come ha fatto il tribunale di Bejaia il 1° aprile, sciogliendo l’associazione cristiana “Azday Adelsan n Weqqas” (il Caffè Letterario di Aokas) a seguito di una denuncia presentata dal governatore della città, che aveva accusato questa associazione di “proselitismo religioso” e di “propagazione del cristianesimo”.
Tuttavia, in America e in Europa, le marce in programma saranno incoraggiate dalla recente decisione degli Stati Uniti d’America di non considerare il MAK movimento terroristico come vuole il regime algerino. Per Washington il Movimento per l’Autodeterminazione della Cabilia (MAK) è ben un movimento politico pacifico.
*Per rendere omaggio alle vittime e per chiedere la liberazione dei detenuti politici cabili in prigioni del regime algerino ecco il programma dettagliato delle marce e raduni organizzati dalla diaspora cabila nel mondo in occasione della doppia commemorazione della Primavera Nera del 2001 e della Primavera Berbera del 1980/1981:

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