
Giugno un mese di proverbi e tradizioni. Il sesto mese dell’anno, nella tradizione contadina, segna l’avvio dei lavori nei campi.
Giugno un mese di proverbi e tradizioni
Giugno un mese in cui la frutta estiva inizia ad abbondare. Si dice “Giugno ciliegie a pugno” e “Di maggio ciliegie per assaggio e di giugno a pugno”. Si tratta ancora di un mese dall’andamento climatico incerto. L’adagio recita “Giugno, fino all’otto non togliere il cappotto”.
Un proverbio suggerisce “A giugno levati il cuticugno ma non lo impegnare perché ti potrebbe ancora abbisognare”; quindi, togli il cappotto ma non darlo via perché potrebbe ancora tornare utile.
I nostri nonni dicevano “Se fa freddo a san Luigino fa caldo a san Paolino” ossia se il 21 giugno le temperature sono basse il 22, san Paolino da Nola, arriva il caldo.
Giugno tradizioni e credenze
Il sesto mese dell’anno è particolarmente ricco di commemorazioni di santi popolari. Il 13 giugno è sant’ Antonio da Padova, il 15 è san Vito, il 24 è san Giovanni ed il 29 si ricordano Pietro e Paolo.
La cultura popolare vuole che “Per la vigilia di san Giovanni piove tutti gli anni” e “Se piove a san Medardo per quaranta giorni il dardo” ossia se piove l’8 giugno il maltempo prosegue per quaranta giorni. La pioggia però, in questo mese, può compromettere i raccolti. Secondo un proverbio “L’acqua di giugno rovina il mugnaio” perché il raccolto del grano può essere gravemente danneggiato.
In passato si suggeriva: “San Giovanni mietitore e san Pietro legatore”; significa che il 24 giugno bisogna mietere e che a fine mese, il 29 è san Pietro, si procede con la legatura dei covoni.
Invece, per il giorno dei santi Pietro e Paolo i nostri avi suggerivano di non farsi il bagno. Si credeva che Pietro, il discepolo pescatore, nel giorno della sua festa fosse solito portare con sé qualcuno. Ecco perché si dice “ San Pietro ti tira per i piedi”.