Il Movimento Saharawi per la Pace (MSP) ha denunciato oggi lunedì 29 gennaio i casi di pedofilia che hanno colpito i bambini Saharawi all’interno del programma “Piccoli Ambasciatori di Pace” in Europa.
Il MSP ha fatto sapere che nei giorni scorsi diversi media spagnoli hanno riferito dello smantellamento da parte della polizia di Argentona (Barcellona) di una rete di pedofilia guidata da un’insegnante. Secondo questi rapporti, bambini Saharawi provenienti dei campi di concentramento di Tindouf in Algeria, avrebbero subito abusi sessuali nel quadro del programma annuale organizzato dalle diverse associazioni di amicizia e solidarietà con il gruppo Polisario in collaborazione con Algeria.
MSP ha spiegato che non è la prima volta che fatti simili emergono sulla stampa spagnola, dove in passato i minori dei campi profughi di Tindouf sono stati lasciati senza protezione contro questo tipo di atti ignobile. Tutto questo senza il corrispondente controllo e supervisione di un programma che dovrebbe tutelarli, ma che, oltre ad essere uno strumento di propaganda politica il cui scopo principale è l’utilizzo dei minori, dimostra di non avere la struttura organizzativa per garantire la sicurezza dei bambini. Per fare alcuni esempi:
Nel 2020, l’Alta Corte di Giustizia Valenciana ha condannato a quattro anni di carcere un altro aggressore che aveva accolto un minore saharawi arrivato dai campi profughi nell’ambito del programma “Vacanze in Pace”, “Piccoli Ambasciatori di Pace” e che era rimasto in Spagna per cure mediche.
Nel novembre 2023, l’Alta Corte di giustizia ha assolto un uomo che era stato condannato in due occasioni per aver violentato sessualmente un minore saharawi ospitato nello stesso programma a causa della “mancata comparizione della vittima”.
MSP denuncia che nonostante il numero crescente di casi, la rete dietro questo programma non ha adottato misure adeguate per evitare il ripetersi di questi casi di pedofilia e abusi sui minori. Sembra più preoccupato di intromettersi nel dibattito interno saharawi e di far proprie le critiche della direzione del gruppo Polisario nei confronti dell’opposizione, o di ottenere sussidi milionari per i suoi progetti di “cooperazione”, che di prevenire e condannare questi casi.
Finora, centinaia di bambini tra gli 8 e 12 anni che arrivano in alcuni paesi europei come Spagna e Italia ogni estate vengono distribuiti in una sorta di “asta pubblica” tra le famiglie e le persone disponibili, massimizzando il numero di “affidamenti” e di bambini inseriti nel programma, poiché rappresenta un’importante fonte di reddito per i vari comitati di sostegno e le delegazioni del gruppo Polisario.
Il MSP invita, infine, di prendere le misure necessarie per evitare il ripetersi di tali abusi nel futuro.