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Cantiere EsseLunga: parla Yassine Belkassem Noi Marocchine e Marocchini d’Italia

Nota di Yassine Belkassem, vittima di infortunio di lavoro e responsabile delle relazioni internazionali dello Spazio Marocchino Italiano per la Solidarietà (SMIS) sulla strage nel cantiere ESSELUNGA a Firenze

Noi Marocchine e Marocchini d’Italia paghiamo anche la “tassa della morte, degli infortuni e dell’invalidità”, nel campo del lavoro.

Partecipando oggi 21 febbraio a Firenze, alla manifestazione nazionale proclamata da CGIL e UIL con i loro segretari generali Maurizio Landini e PierPaolo Bombardieri, vorrei ricordare che nella prima ora di lavoro del venerdì mattina,16 febbraio 2024, è consumata un strage nel cantiere per la costruzione di un supermercato Esselunga a Firenze.

I cinque operai morti hanno nomi, famiglie, storie e provenienze. Lo stesso per un altro operaio rimasto più di cinque giorni sotto le macerie del cantiere di Firenze (non in Palestina o in Ucraina dove persiste la guerra ma in Italia, intendiamoci). Lo stesso per gli altri Rumeni feriti e sopravvissuti di varie nazionalità.

Le vittime morte sono, secondo la stampa italiana:

  1. L’Italiano Luigi Coclite.
  2. Il Marocchino Taoufik Haidar.
  3. Il Marocchino Mohamed El Ferhane.
  4. Il Marocchino Bouzekri Rahimi disperso dal momento dell’accaduto sotto le macerie.
  5. Il Tunisino Mohamed Toukabri.

È molto preoccupante: I sindacati italiani contano più di 40 “caduti sul lavoro” nei primi 15 giorni di febbraio 2024.

La misericordia e perdono per i caduti, sincere condoglianze e vicinanza alle loro famiglie e pronta guarigione ai feriti.

Ma, non basta il cordoglio, lo sciopero delle due ore di fine lavoro, l’acquisto di garofani bianchi…

Non vogliamo le sterili polemiche politiche.

Non vogliamo morire nei luoghi di lavoro.

Vogliamo luoghi di lavoro sicuri!

È giunto il momento di ritenere, con tutta la determinazione, che i governi italiani di ieri e di oggi, l’Unione Europea, le imprese, l’ispettorato del lavoro, i sindacati ed i dipartimenti prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali (ASL), sono tutti pienamente responsabili di tutto ciò che è accaduto.

Chiediamo a tutti di ridurre gli infortuni mortali sul lavoro, compresi quelli che causano e continuano a causare danni e disabilità fisica, alla mente e al morale dei lavoratori Marocchini e Italiani.

La sicurezza nei luoghi di lavoro dovrebbe essere posta al centro dell’attenzione politica italiana ed europea già da tempo, e non solo ogni volta quando si verifica una tragedia.

Noi, nella grande laboriosa e la ben integrata comunità Marocchina in Italia, che contribuisce alla grande allo sviluppo economico d’Italia e del Marocco, teniamo la testa alta perché abbiamo pagato e paghiamo ancora le tasse in Italia, comprese le “tasse della morte, degli infortuni e dell’invalidità” nel campo del lavoro.

Io, io il Marocchino, Yassine Belkassem sono vittima di un incidente sul lavoro in Italia che mi ha costato l’occhio sinistro e non rinuncerò mai a lottare affinché non accadrà mai più.

Sono tragedie intollerabili!

La sicurezza sul lavoro è un’emergenza vera. l’Italia non può essere un paese in cui si muore di lavoro o di stage. Le istituzioni non possono accettarlo e devono profondere ogni sforzo per la sicurezza.

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