Pace, Ricci (PD): “Condivido l’Appello di Trieste del mondo cattolico. Ci impegna alla costruzione della pace, che passa dai territori”
“Ho letto negli scorsi giorni l’appello sul tema della pace che numerose associazioni e sigle cattoliche hanno lanciato e rivolto da un lato per suscitare un doveroso e giusto dibattito sociale e dall’altro per fare in modo che i candidati alle elezioni europee assumano degli impegni concreti partendo dalla centralità del valore della pace.
Rispondo a quest’appello, che non posso che condividere, mettendo in risalto due aspetti a mio avviso riguardanti la futura legislatura europea e dal quale non si potrà prescindere”: così Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, coordinatore dei Sindaci Pd e candidato alle prossime elezioni europee con il Partito Democratico, nella Circoscrizione Centro, a proposito dell’Appello di Trieste per la Pace, sottoscritto da Acli, Agesci, Azione cattolica italiana, Comunione e liberazione, Comunità di Sant’Egidio, Movimento cristiano lavoratori, Movimento politico per l’unità, Rinnovamento nello Spirito, AIDU e Ordine Francescano Secolare Nazionale.
“Il primo aspetto, contenuto nel ricco testo delle sigle cattoliche – sottolinea Ricci – è che non si può parlare di Pace se non mettendo al centro la Persona. Non si può trattare questo argomento solamente come se fosse un tema dell’agenda della politica, ma diventa necessario ricollocarlo nel campo della dignità umana ponendo la sua difesa quale condizione imprescindibile e qualificante. Una pace non svuotata del suo significato più profondo, ma che anzi trova nell’essere umano, nella sua persona il centro che lo collega alla visione di bene comune che abbiamo e verso il quale tendiamo”.
“Il secondo – prosegue Ricci – riguarda il dovere della politica. Un dovere morale profondo che collega il nostro agire ad una visione di un mondo del domani che richiama noi a concepire la politica come “la più alta forma di carità” e come un impegno ad una responsabilità individuale che deve trasformarsi in sforzo collettivo. La politica è questo e deve farsi carico non solamente di interpretare il mutamento in atto, ma deve riappropriarsi del suo più altro valore pedagogico e formativo che sfoci poi in impegno collettivo”
“In finale questo appello, che mi sento di condividere e sottoscrivere, oltre a richiamarci ai nostri doveri di cittadini impegna a capire che la costruzione della pace passa dai territori, dallo sforzo formativo nella costruzione di giovani generazioni che facciano di essa, ma non solo, il motivo della nostra azione, ideale e giusta”, conclude Ricci.