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Ristrutturazione casa, dal 2028 previsti tagli al bonus: cosa cambia?

La ristrutturazione della propria casa rappresenta un passo importante e spesso complesso per molte famiglie. È un tema delicato che richiede un’attenta pianificazione, notevoli risorse economiche e una buona dose di pazienza. Che si tratti di migliorare l’efficienza energetica, di aggiornare l’estetica dell’abitazione o di ampliare gli spazi abitativi, ogni intervento di ristrutturazione comporta una serie di sfide e di decisioni cruciali. 

La scelta dei materiali e la selezione dei professionisti sono solo alcune delle questioni che chi intraprende questo percorso deve affrontare. A queste si aggiungono, ovviamente, il rispetto delle normative edilizie, la gestione del budget e, di conseguenza, l’eventuale scelta di affidarsi a finanziarie online, aziende o istituti di credito in grado di dare immediatamente la liquidità necessaria, a fronte di garanzie non particolarmente proibitive e con la comodità di poter svolgere ogni pratica burocratica direttamente online, con il giusto supporto da remoto in caso di bisogno. 

Il ruolo delle agevolazioni fiscali

In questo contesto, le agevolazioni fiscali hanno svolto un ruolo fondamentale nel rendere più accessibili i progetti di ristrutturazione. Le detrazioni fiscali hanno incentivato numerosi proprietari, e non solo, a migliorare il proprio patrimonio immobiliare, favorendo interventi di riqualificazione energetica e sostenendo l’industria delle costruzioni. Tuttavia, recenti modifiche legislative stanno per ridisegnare il quadro di questi incentivi.

Emendamento al Superbonus: tutti i cambiamenti

L’emendamento notturno al decreto Superbonus, recentemente approvato dal governo, ha introdotto cambiamenti significativi nelle agevolazioni fiscali per il recupero del patrimonio edilizio e la riqualificazione energetica degli edifici. Questo intervento legislativo, che ha generato non poche tensioni all’interno della maggioranza, prevede una stretta sostanziale a partire dal 2028.

Secondo l’emendamento, per le spese agevolate sostenute dal 1° gennaio 2028 al 31 dicembre 2033, l’aliquota di detrazione sarà ridotta al 30%. Attualmente, le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024 beneficiano di un’aliquota del 50%, con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare. Dal 1° gennaio 2025, tuttavia, si tornerà all’aliquota del 36%, con un tetto massimo di spesa annuale di 48.000 euro per unità immobiliare, un limite che rimarrà invariato anche dal 2028.

Sostenibilità economica e impatto sugli investimenti

L’emendamento mira a rivedere e razionalizzare le agevolazioni fiscali in un contesto di sostenibilità economica e di gestione delle risorse pubbliche. Tuttavia, queste riduzioni potrebbero avere un impatto significativo sugli investimenti dei privati nel settore dell’edilizia e della riqualificazione energetica. Gli incentivi fiscali sono stati, finora, un motore fondamentale per promuovere interventi di miglioramento del patrimonio edilizio, incrementando l’efficienza energetica e sostenendo il settore delle costruzioni.

L’auspicio è che le future politiche fiscali possano continuare a sostenere gli sforzi dei privati nel rendere le proprie abitazioni più efficienti dal punto di vista energetico e più confortevoli, contribuendo al contempo alla crescita economica e al raggiungimento degli obiettivi ambientali. Tuttavia, non mancano gli strumenti tramite cui rendere perlomeno meno impegnativo un progetto, come la ristrutturazione della propria casa, già di per sé esoso.

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