Notte di San Lorenzo, storia e tradizioni. Il dieci agosto si festeggia il martire protettore dei pompieri e dei cuochi.
Notte di San Lorenzo
La tradizione vuole che la notte fra il 9 ed il 10 agosto si possano osservare le stelle cadenti ed esprimere un desiderio. Perché si avveri non bisogna comunicarlo ad altri e deve essere formulato appena si intravede la scia luminosa. Ad agosto è molto frequente il fenomeno dello sciame meteorico legato alle Perseidi.
A contribuire a rende suggestiva questa nottata è la poesia X agosto di Giovanni Pascoli. La lirica commemora l’assassinio del padre, ucciso mentre tornava a casa dalla famiglia.
San Lorenzo, la leggenda
La leggenda vuole che il martire e diacono sia morto su una graticola. La condanna a morte perché cristiano è voluta dall’imperatore Valeriano. La tradizione vuole che le stelle luminose visibili il dieci agosto altro non siano che le lacrime del santo. Invece, altre storie le stelle ricorderebbero il fuoco ardente che gli causò la morte.
Lorenzo è patrono dei pompieri, dei cuochi e dei vetrai. Il diacono nasce in Spagna dove studia ed incontra Sisto II. Lorenzo si trasferisce a Roma dove diventa diacono ma nel 258 è martirizzato per volontà di Valeriano.
Ad Amaseno, nel Lazio, fra il 9 ed il 10 agosto avviene la liquefazione del sangue del martire spagnolo. Presso la chiesa di Santa Maria ad Amaseno è custodita un’ampolla contenente del sangue appartenente al santo. Parte delle spoglie mortali del martire si trovano a Roma, presso la basilica di san Lorenzo fuori le mura. L’edificio, che sorge al Verano, è una delle sette chiese del percorso voluto da san Filippo Neri.
In tutta Italia si tengono sagre e processioni dedicate a san Lorenzo. A Grosseto la processione è piuttosto caratteristica grazie alla presenza di grossi buoi tipici della Maremma.