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Sahara: Il Re Mohammed VI chiede all’ONU di assumersi le proprie responsabilità e rende omaggio al patriottismo dei Marocchini residenti all’Estero

In occasione del 49° anniversario della Marcia Verde, 06 novembre 2024, che ha portato alla liberazione del Sahara Marocchino dall’occupazione spagnola, il Re Mohammed VI ha indirizzato un discorso al Suo popolo fedele nel quale ha affermato: “Siamo particolarmente orgogliosi di commemorare oggi il quarantanovesimo anniversario della pacifica e popolare Marcia Verde che ha permesso di recuperare il Sahara Marocchino e di rafforzare l’attaccamento della sua popolazione alla madrepatria”.
Da allora, il Marocco lavora con successo per consacrare l’evidenza di una realtà tangibile e di una verità irrevocabile, fondata sulla base del diritto, della legittimità e dell’impegno responsabile. Si tratta “dell’attaccamento dei Nostri figli del Sahara alla loro marocchinità e ai simboli sacri della Nazione, in virtù dei legami secolari della Beia (Fedeltà) che uniscono le popolazioni del Sahara e i Re del Marocco; la dinamica di rinnovamento e sviluppo, di sicurezza e stabilità di cui gode il Sahara Marocchino; il maggiore riconoscimento internazionale della Marocchinità del Sahara e dell’ampio sostegno alla Proposta di Autonomia”.
Il Sovrano ha continuato che in contrasto a questo legittimo e naturale stato di cose, si contrappone purtroppo un’altra configurazione sconnetta dal mondo reale, nel senso che si nutre dei miti del passato e si aggrappa disperatamente a tesi scadute. Il Re Mohammed VI ha elencato quelli “che chiedono ancora lo svolgimento di un referendum, nonostante l’abbandono di questa opzione da parte delle Nazioni Unite a causa della sua inapplicabilità”. “Allo stesso tempo, sono le stesse che rifiutano il censimento delle popolazioni sequestrate nei campi di Tindouf dove, tenute in ostaggio in condizioni deplorevoli, vengono umiliate, maltrattate, private ​​dei diritti i più elementari”, ha evidenziato il Sovrano.
A chi strumentalizzano la questione del Sahara per ottenere l’accesso all’Oceano Atlantico, il Re Mohammed VI ha risposto: “a questi diciamo semplicemente che non siamo contrari. Come tutti sanno, infatti, il Marocco è stato artefice di un’iniziativa internazionale volta a facilitare l’accesso degli Stati del Sahel all’Oceano Atlantico”. Tale iniziativa progettata in uno spirito di collaborazione, di partenariato e di progresso condiviso, mira a portare benefici a tutti i Paesi della regione.
Altri invece usano la questione del Sahara come schermo per coprire i loro tanti problemi interni, mentre un’altra categoria che abusa degli aspetti giuridici della questione per fini politici ristretti. A questi, il Re Mohammed VI dice che “i partenariati e gli impegni giuridici del Marocco non si faranno mai a scapito della sua unità nazionale e della sua integrità territoriale”.
Nel suo discorso il Sovrano ha invitato le Nazioni Unite di assumersi le proprie responsabilità e evidenziare la grande differenza tra due paradigmi: quello incarnato dal Marocco nel suo Sahara, realistico e legittimo, e quello che si fonda su una visione sclerotica, tagliata fuori dal mondo reale e delle sue evoluzioni.
Nello stesso discorso il Sovrano ha sottolineato: “la questione della nostra integrità territoriale è in una fase che richiede la mobilitazione permanente di tutti. A questo proposito, desideriamo rendere omaggio in particolare al patriottismo dei Marocchini residenti all’estero e al loro impegno nel difendere i simboli sacri della Nazione e nel contribuire allo sviluppo del loro Paese”.
I sacrifici della generazione della Marcia Verde ci incoraggiano ad una maggiore mobilitazione e vigilanza per rafforzare le nostre realizzazioni riguardo al consolidamento della Marocchinità del Sahara e per continuare la dinamica di sviluppo in atto nelle nostre Province del Sud.
Nello stesso spirito, dobbiamo garantire che i frutti del progresso e dello sviluppo vadano a beneficio dei cittadini di tutte le regioni del Paese, dal Rif al Sahara, dall’Oriente all’Oceano, comprese le zone montuose, le pianure e le oasi.
“La celebrazione della gloriosa Marcia Verde è per noi un’occasione per ricordare l’eterno Giuramento di questa epopea, come pegno di fedeltà alla memoria immacolata del Suo, il Nostro Venerabile Padre, Sua Maestà il Re Hassan II, artefice della Marcia Verde e di tutti i martiri della Nazione”, ha concluso il Re Mohammed VI.

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