Evoluzione del regalo: quali doni venivano fatti alle donne in antichità?
L’atto di fare un regalo è una tradizione universale che ha attraversato secoli e culture e ancora oggi è un’usanza radicata nella maggior parte delle civiltà umane. Questo gesto simbolico però si è evoluto nel tempo e ha assunto caratteristiche differenti in base al ricevente e alla ricorrenza da celebrare. In questo articolo presenteremo i regali più comuni che venivano dedicati alle donne in antichità e come, con l’evoluzione della società, il concetto di regalo legato al genere sia oggi totalmente differente rispetto al suo punto di partenza.
Lo scambio dei regali al tempo delle civiltà antiche: i doni alle donne nell’Antico Egitto
Testimonianze dell’usanza dello scambio dei regali sono state rilevate anche all’epoca delle civiltà antiche. Gli Egizi erano soliti fare regali per le principali ricorrenze della vita ma il momento più importante legato ai doni nella loro civiltà in realtà era quello della sepoltura. Sia uomini che donne venivano seppelliti con degli oggetti donati dalla famiglia che sarebbero stati utili al defunto durante la sua vita non più terrena. Tutto però era rapportato allo status sociale della persona defunta.
Alle donne benestanti venivano dati gioielli quindi collane, bracciali, anelli e ornamenti da corpo poi profumi, unguenti, utensili per la vita quotidiana, specchi, ceramiche ma anche vestiti. L’oggetto più simbolico e importante che si poteva ricevere era il pettorale, un prezioso collier che simboleggiava protezione e ricchezza. Anche gli amuleti erano visti come oggetti con una certa rilevanza. Principalmente venivano donati per allontanare il male e portare fortuna alla persona che li riceveva.
Uno dei regali più comuni durante l’epoca dei Faraoni era quello dei cosmetici. Le donne dell’Antico Egitto erano molto affascinate dal mondo della cosmesi, utilizzavano polveri per gli occhi e per il viso, profumi e oli idratanti spesso messi in dei contenitori piuttosto preziosi che contribuivano a rendere ancora più speciale il regalo. Altre categorie di regali spesso dedicati alle donne erano animali e piante esotici. La loro rarità era direttamente proporzionale a quanto venivano reputati di valore e quindi considerati dei regali più sofisticati e importanti.
Regali e status sociale: i doni per le donne dell’epoca Medievale
Facendo un salto temporale in avanti ci catapultiamo in epoca medievale. Anche in questo caso va fatta una distinzione di ceti sociali. Le donne che appartenevano a una famiglia benestante erano solite ricevere gioielli, diademi, vestiti di tessuti pregiati ma anche terreni e feudi. Questi regali non erano solo importanti da un punto di vista del valore materiale ma soprattutto per il potere che conferivano alla famiglia alla quale apparteneva la donna in questione.
Anche i libri rientravano negli oggetti in grado di dare una rilevanza sociale alla famiglia, venivano realizzati completamente a mano, dai materiali fino alla rilegatura finale e richiedevano quindi molto tempo per essere ultimati. Tempo significava un maggiore dispendio di energie e quindi un costo di realizzazione molto alto. Durante il Medioevo i regali erano considerati un mezzo per rappresentare uno status sociale e un modo per consolidare il potere del ricevente.
Per le donne che invece appartenevano a una classe sociale più bassa, il regalo migliore a cui si poteva ambire era il cibo. Cesti di frutta, pane, formaggio e dolci erano al tempo il bene più prezioso e utile che si potesse ricevere date le condizioni di povertà in cui si verteva all’epoca. In alternativa si optava per degli oggetti realizzati a mano come dei piccoli fazzoletti ricamati oppure per delle corone intrecciate di fiori di campo.
La donna e il suo ruolo nella società: i regali in epoca Vittoriana
Diversa era invece la situazione in epoca vittoriana. I regali fatti alle donne si cominciano a declinare in base al ruolo che viene designato alla donna nella società. Protagonista quasi solo ed esclusivamente degli spazi interni della casa, i regali pensati per la donna riguardavano aspetti come la sua bellezza e l’abbellimento della sua abitazione. Anche in quest’epoca però va fatta una distinzione relativa al ceto sociale. Le donne più benestanti erano solite ricevere anelli, collane, orecchini e spille preziose con il gusto tipico del tempo.
Un esempio è il gioiello con capelli, un oggetto piuttosto inusuale all’occhio moderno ma che in epoca vittoriana era del tutto comune. Per realizzarlo i capelli di un amato venivano intrecciati e incorporati nel gioiello come simbolo di unione profonda e di amore. Preziosi erano considerati anche i profumi e i cosmetici proprio per la rarità e il costo degli oli essenziali e degli ingredienti che venivano utilizzati per produrli. Anche i regali legati alla moda erano molto scelti. Il ben vestire era un aspetto centrale nella vita delle donne più ricche. Che fosse per seguire i trend del momento o per consolidare il proprio status sociale, vestiti e accessori dovevano essere sempre molto curati e ben realizzati. Ecco allora che ricevere un abito, un cappello o dei guanti era sicuramente un dono ben gradito anche per la preziosità dei tessuti e delle manifatture dell’epoca.
Altra categoria molto usuale di regali che venivano fatti alle donne era quella degli oggetti per la casa. Una delle attività principali pensata per occupare il tempo delle donne era quella della decorazione dell’abitazione di famiglia. Anche l’arredamento della casa era legato al rafforzamento del proprio status sociale. Il luogo in cui si viveva era considerato il nucleo dell’azione della famiglia e generalmente renderlo più opulento possibile per mostrare il proprio benessere agli ospiti era l’intento dei loro proprietari. I regali per decorare la casa quindi erano molto graditi. Si andava da opere d’arte come acquerelli e ritratti alle fotografie per passare poi a vasi decorativi, orologi da tavolo, candelabri e specchi.
Meno comuni ma comunque in parte acquistati invece erano i doni legati ad altri aspetti della vita della donna considerati minori come la sua istruzione o le attività non relative alla casa. Stiamo parlando di oggetti come libri, articoli da scrittura oppure accessori da viaggio. Di fatto il viaggio era un’attività intrapresa quasi solo dalle donne di alto rango ma comunque era sempre connessa alle attività del marito.
Per quanto riguarda invece le donne di ceti sociali più bassi la povertà era piuttosto diffusa al tempo tanto che usare dei soldi per fare un regalo era considerato non di utilità necessaria. Tuttavia si optava per dei regali molto umili come dei dolci, degli indumenti cuciti a mano oppure oggetti realizzati con metodi fai da te.
I regali come specchio della donna nella società: i doni a metà degli anni ‘90
Le pubblicità degli anni ‘50 del ‘900 riflettevano i valori maschilisti della società. Per le donne erano pensati regali come aspirapolveri, elettrodomestici per la cucina oppure oggetti legati alla cura della casa o all’accudimento dei figli. Questo perché le donne venivano rappresentate sempre come mogli, madri e casalinghe e di conseguenza anche il mercato sfruttava queste tre visioni stereotipate per la proposta di idee regalo. Anche il mondo della cosmesi era uno dei settori di maggiore spicco al tempo. Profumi, rossetti e ciprie erano i prodotti più venduti ma contestualizzati sempre all’epoca. La donna poteva utilizzarli per apparire sempre curata agli occhi del marito e degli ospiti, ma sempre nella misura in cui fossero approvati dalla figura maschile della casa.
E oggi, come si pone l’industria del regalo in riferimento alle donne?
Oggi il mercato ha un’impronta molto più fluida e la direzione è quella di superare il concetto di genere così da rendere alcune industrie svincolate dal fatto che la loro clientela sia principalmente uomo o donna. Un esempio è il mondo della cosmesi che si sta aprendo sempre di più alle rappresentazioni diversificate del genere umano scegliendo modelli e modelle che possano offrire un’immagine complessiva più inclusiva.
Anche i doni per la casa si stanno evolvendo in questo senso. Oggi tra i regali originali per lei rientrano oggetti d’arte e di design, non più connessi a un’immagine limitata della donna. Ci sono poi i pensieri legati a ogni tipo di hobby e passione anche a quelle un tempo considerate per soli uomini come il campo dell’edilizia o degli sport estremi. La direzione quindi sta andando verso la revisione di alcuni aspetti del mercato che riguardano i valori che i brand vogliono abbracciare per creare una rappresentazione graduale più inclusiva nella quale il target di clienti possa riconoscersi.