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Cookie Paywall, come giornali ed editoria hanno una alternativa finanziaria ai guadagni pubblicitari

Il panorama dell’informazione online sta vivendo una trasformazione significativa, con un numero crescente di editori che hanno adottato il modello del “cookie paywall”. Dopo anni di giornalismo caratterizzato da introiti tramite pubblicità a pagamento di inserzionisti, la situazione è completamente cambiata da quando è aumentata l’attenzione nei confronti della protezione dati degli utenti. Il cookie paywall non è altro che un sistema con cui l’editoria impone agli utenti di compiere una scelta cruciale per accedere ai contenuti di un sito: abbonarsi o accettare i cookie di profilazione. Un approccio che alcuni tra i principali gruppi editoriali italiani hanno messo in atto per far fronte alle difficoltà economiche legate alla gestione delle redazioni giornalistiche online che avrebbero subito dei dati economici tangibili con l’entrata in vigore del GDPR nel 2018. La necessità di sostenere il giornalismo di qualità, infatti, ha spinto a cercare alternative ai tradizionali guadagni pubblicitari, proponendo agli utenti questa scelta tra accesso gratuito in cambio dei propri dati, o il pagamento di un abbonamento. Vediamo di seguito a quali effetti ha portato l’arrivo della GDPR sul mercato, come si è mosso il settore e quali sono le soluzioni più comuni per rimanere informati.

La dinamica del cookie paywall nei quotidiani online

Il modello del “cookie paywall” si concretizza nella scelta che l’utente è costretto a fare non appena accede a un sito web di notizie. Quando un utente entra in un quotidiano online, una finestra pop-up appare immediatamente, chiedendo se desidera accettare i cookie di profilazione per navigare gratuitamente e senza restrizioni tra i contenuti disponibili. Se l’utente rifiuta questa opzione, il sito propone un’alternativa: l’abbonamento. In questo caso, per continuare ad accedere ai contenuti, è necessario pagare una quota mensile o annuale. Questo modello permette ai siti di monetizzare il traffico web o, in alternativa, raccogliere dati sugli utenti in cambio di contenuti gratuiti. Per quanto questo modello offra la possibilità di scegliere la modalità preferita venendo incontro alle esigenze dell’utente, dall’altra rappresenta un grande limite, in quanto pone l’utente nella posizione di dover avere tanti abbonamenti quante sono le fonti dalle quali si intende avere delle informazioni. Proprio per questo motivo, si sta assistendo ad una crescita di soluzioni alternative al classico abbonamento alla testata giornalistica preferita.

Il modello del cookie paywall nelle edicole digitali

Nel caso delle edicole digitali, piattaforme che distribuiscono più giornali e riviste in formato digitale, il meccanismo dei cookie paywall viene completamente bypassato: l’unica soluzione presentata è quella di abbonarsi ai propri quotidiani o riviste preferite, offrendo però l’opportunità di acquistare e gestire i propri abbonamenti tramite un unico strumento. Il vantaggio di questi sistemi, sta nel non dovere gestire tutti le singole sottoscrizioni, ma di avere un sistema unico in grado di gestirle tutte. Questo tipo di soluzione viene solitamente preferita dalle aziende che intendono evitare il rilascio di dati di navigazione ad aziende terze e assicurarsi che le informazioni a disposizione dei propri dipendenti siano molte e di alta qualità. Qui, il meccanismo di acquisto è simile a quello dei quotidiani online, ma si arricchisce di una dimensione ulteriore, quella legata all’offerta di singoli abbonamenti a uno o più giornali e riviste, permettendo di gestire comodamente tutti i formati digitali dei propri giornali preferiti. Le edicole digitali sono una via in grado di adattarsi alle abitudini di consumo di un pubblico, che, talvolta, preferisce pagare per i contenuti che intende leggere, farlo rapidamente e senza sistemi di gestione che possono risultare lenti e dispersivi.

In questi contesti, la raccolta di dati tramite i cookie avrebbe infatti ancora più rilevanza, poiché consentirebbe alle piattaforme di conoscere in modo dettagliato tutte le preferenze dei lettori e volgere questi dati a proprio favore per aumentare le possibilità di vendita.

La gestione del consenso e la trasparenza

Il sistema di “cookie paywall” implica che l’utente venga messo di fronte a una decisione che potrebbe non essere completamente libera. Infatti, la raccolta dei dati attraverso i cookie di profilazione consente alle aziende di creare profili dettagliati sugli utenti, utilizzati per la pubblicità mirata. Secondo il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), questa raccolta deve essere condotta in maniera trasparente, con un consenso chiaro e informato. Tuttavia, il rischio maggiore è che, nel caso degli abbonamenti singoli a quotidiani, il consenso venga “estorto” più che ottenuto deliberatamente, soprattutto se le alternative offerte (come l’abbonamento) sono percepite come un’ulteriore barriera per accedere ai contenuti. La situazione, dunque, deve essere monitorata attentamente, per garantire che gli utenti siano pienamente consapevoli delle loro opzioni e possano sempre esercitare il diritto di revocare il consenso senza difficoltà.

I rischi legati alla monetizzazione dei dati personali

La monetizzazione dei dati personali, cioè il loro utilizzo a fini economici attraverso la profilazione, è un argomento che suscita molteplici interrogativi. Se da un lato l’adozione di questi modelli economici può sembrare necessaria per garantire la sostenibilità del giornalismo digitale, dall’altro sussistono rischi legati alla violazione della privacy. La pratica di vendere gli spazi pubblicitari personalizzati in cambio di dati sensibili degli utenti è lecita solo se avviene in conformità con il GDPR, che stabilisce che i dati personali devono essere trattati in modo trasparente, sicuro e solo per scopi specifici. Gli editori devono garantire che la raccolta dei dati non violi i diritti degli utenti e che ogni scambio sia equo e proporzionato, questo richiede una scelta a monte del processo di fruizione delle informazioni accurata e pensata per il proprio bene o quello del proprio business.

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