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Stellantis, F. Uliano (Fim-Cisl): “Abbiamo costretto Stellantis a dare risposte. A rischio 24 mila posti di lavoro nel settore auto. Servono investimenti mirati”

“Rispetto alla giornata di ieri si sono concretizzati degli aspetti importanti nonostante la soluzione complessiva sia ben lontana. Aver costretto Stellantis a operare delle scelte concrete tramite pressioni e manifestazioni non è stato semplice, ma abbiamo cominciato ad avere delle risposte. Stellantis ha finalmente acconsentito ad alcune delle nostre richieste, come quella di assegnare una piattaforma small della produzione anche in Italia. Prima avevamo solamente la medium e la large, e questo non ci consentiva di produrre le utilitarie la cui produzione veniva invece delocalizzata all’estero. Altro aspetto importante è la possibilità di poter motorizzare i modelli elettrici prodotti in Italia anche in versione ibrida. Questa possibilità prima non c’era, ma non averla in un mercato come quello italiano che cuba solo il 4% di auto elettriche era un suicidio”. Lo ha dichiarato Ferdinando Uliano ai microfoni di Radio Cusano. Il sindacalista è intervenuto durante la trasmissione ‘5 Notizie’ condotta da Gianluca Fabi in merito all’accordo stipulato dal Governo con l’azienda Stellantis per far ripartire il settore automobilistico. E sull’accordo tra il Governo e Stellantis, Uliano prosegue “Quando la politica entra nel campo industriale di solito fa danni enormi, soprattutto se ha un’impostazione ideologica. Noi non dobbiamo tornare indietro rispetto agli investimenti fatti sull’elettrico, ma dobbiamo cercare di governare questa transizione anche grazie all’uso dell’ibrido. Da questo punto di vista- specifica – bisogna operarsi per eliminare le multe europee alle case automobilistiche che non arrivano al 21% di macchine elettriche prodotte. Le multe servirebbero soltanto a interrompere la produzione di auto a motore tradizionale, senza alcuna crescita sull’elettrico, e impoverirebbero ancora di più la produzione con contraccolpi disastrosi come il licenziamento dei lavoratori e la chiusura delle fabbriche.  A mio avviso- continua Uliano- è necessario operare importanti investimenti sul piano industriale, non puntando tutto sugli ammortizzatori sociali che invece serviranno a tutelare i lavoratori accompagnandoli nella fase di transizione verso le nuove produzioni che dovranno essere messe in atto. In quel momento serviranno i soldi messi dal Governo, perché la fase di transizione è lunga, e mentre gli investimenti daranno i loro risultati dobbiamo proteggere i lavoratori”.  Il sindacalista termina il proprio intervento commentando le stime di licenziamento che si prospettano per i lavoratori del settore automobilistico “abbiamo stimato 24 mila posti di lavoro a rischio nel settore per il 2025. Per Stellantis basta fare due calcoli e vediamo che la media della cassa integrazione al giorno è 12 mila, con gli ammortizzatori sociali che stanno finendo si capisce che il numero è destinato a crescere. Come detto- continua – serve accompagnare il processo con gli ammortizzatori sociali, e nel mentre attuare investimenti mirati nel settore. Il gruppo Stellantis avvierà una produzione nel 2025 che porterà a una fase di ripartenza, ma è fondamentale che al contempo il governo faccia pressione affinchè venga istituito un fondo per compensare le perdite occupazionali dettate dai cambiamenti e dalla motorizzazione elettrica. Se rimaniamo fermi a guardare senza investire e progettare non andremo da nessuna parte” conclude Uliano.

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