Melania Rea: Il cerchio si sta chiudendo attorno a Parolisi
Quando i propri interessi fanno oltrepassare il confine del dolore provato da una famiglia alla quale è stata strappata una giovanissima figlia, e la speranza da parte di un’altra famiglia di non avere la certezza che un figlio abbia potuto uccidere così atrocemente la moglie ancora con la voglia di vivere come nessun’ altra, tanto da tentarle tutte per salvare il suo matrimonio oramai immerso nel putrido odore di marcio, di bugie e tradimenti, qualcosa che rendeva sporco laddove Melania cercava di pulire e far sentire ancora uomo chi dell’uomo poco gli restava, tranne un qualcosa che lo rendeva simile ad un coniglio, allora non si puo’ più parlare di professionalità, né di sensibilità: parliamo di una presa in giro sia per gli ascoltatori e, peggio, strumentalizzare un omicidio efferato, prendersi gioco della devastante voragine aperta nei cuori di una madre e dei famigliari di Melania, prendere in giro anche chi le ha aperto le porte della propria casa credendo d’avere una persona in cerca in tutti i modi di mettere a fuoco una verità ( così sicuramente hanno pensato i famigliari del caporalmaggiore) una verità nella quale ripongono la speranza di riavere il proprio figlio a casa, togliendosi di dosso il marchio di assassino!
Questa giornalista che le avrebbe ( usiamo il condizionale, ma è stata messa sotto controllo telefonico dagli inquirenti per ben quattro mesi ) tentate tutte pur di avere interviste esclusive da parte della famiglia del Parolisi, che avrebbe tentato di condizionare gli stessi a non rilasciare interviste ad altri, anche l’amante Ludovica, che si sarebbe inventata una e-mail pur di leggerla durante la trasmissione a cui partecipava come inviata sul posto, non ci sorprende più di tanto. Tutti ricorderanno il suo “appoggio” troppo palese al Parolisi e la sua interpretazione dei fatti sempre a favore dello stesso. Tutti ricorderanno certamente, come il marito, subito dopo il delitto, divenne amico dell’uomo il quale si diceva distrutto dal dolore, come ci lesse una lettera inventata da lui, dicendo d’averla scritta il Parolisi, tutti ricordiamo come spuntò il libro su Parolisi nel bel mezzo delle indagini ancora in corso! Ed era l’unica inviata alla quale affidavano le proprie confidenze i famigliari dell’indagato per l’omicidio di Melania. Che venisse fuori che è lei la “postina” a cui l’accusato affidava le missive per l’amante e chissà anche per chi altro, ebbene, tutto cio’ non ha meravigliato piu’ di tanto! Capisco gli avvocati i quali non hanno piu’ specchi dove arrampicarsi, capisco i famigliari ancora convinti dell’innocenza del Parolisi: ma non si capisce come una giornalista la quale dovrebbe limitarsi a fornire notizie e, magari, attenta ai dettagli, dare delle esclusive, vere e non inventate o costruite, possa ancora definirsi una “giornalista” ! Voglio pensare che Salvo Sottile non ne sapesse nulla quando l’ha difesa nella sua trasmissione, voglio credere in questo, che le sue fossero parole in difesa di una giornalista impegnata al diritto di cronaca…VERA!
E tutto questo ha fatto pensare come un uomo manipolatore, riesca a far cadere nella sua trappola qualunque persona, specialmente se è alla ricerca di notorietà, come riesce a farsi credere non solo dall’amante, dai famigliari, ma anche da chi gli fa visita: abbiamo ascoltato, sempre a Quarto Grado dal medico Rizzoli, come ha sottolineato in continuazione la disperazione del Parolisi per non poter abbracciare la piccola Vittoria, di com’è disperato! A noi sembra l’ennesima recita, questo gli serve adesso e questo fa: recita da portare fuori dalle mura del carcere. Beh, forse quell’uomo deve ricordare, se nel frattempo, tra le risate con i compagni di cella, tra lo screditare i suoceri, tra il dispiacere di non potere apparire sconsolato e affranto davanti alle telecamere e la lettura di lettere d’amore inviatogli da zucche vuote in cella, riesce a ricordare quanto dolore ha causato alla famiglia di Melania, dovrebbe ricordare che loro non stringeranno più, per tutta la vita, la loro figlia: ma questo forse per lui è troppo, chi non ha personalità né dei sentimenti, come ha dimostrato di non avere lui, lui così pieno solo di se stesso, e incapace di fare un discorso sensato, comprensibile.,non puo’ capire il male che fa. Ed è incomprensibile come l’Esercito Italiano potesse affidare ad una persona simile, il ruolo di educatore di nobili valori.
Che un padre abbia bisogno di vedere la figlia è sacrosanto, ma un padre accusato di omicidio, di aver ammazzato la madre alla piccola, non deve meravigliarsi più di tanto se non gli concedono di stringerla fra le sue braccia, braccia che forse hanno imprigionato nella stretta mortale la povera Melania. Quando l’aveva in casa, vicina, non l’aveva tutto st’amore verso la piccola Vittoria, troppo impegnato a telefonare all’amante o chattare con i trans, forse gli restava poco tempo a disposizione, visto che se poteva, e chissà cosa inventava a Melania, andava in un’altra città davanti alla caserma dell’amante ad aspettarla, per poi rimanere con lei dei giorni. Chissà perché adesso sente la mancanza della figlioletta!
O forse vorrebbe togliere l’amata nipotina alla famiglia Rea, vorrebbe colpirli ancora togliendo loro la piccola? Beh, non stupirebbe nessuno questo sentimento di vendetta, forse è l’unico sentimento che gli è rimasto, se mai ne ha avuti altri!
E se gli inquirenti arriveranno a dargli la premeditazione, perché questa è la convinzione dell’opinione pubblica. Aveva progettato di ucciderla, non sapeva quando, non sapeva dove, ma era la soluzione diabolica che pulsava nella sua mente, il cerchio si chiuderebbe e lui ne rimarrebbe dentro per sempre. E se non riesce a capire com’è che lo tengono dentro., a lui che dice di essere innocente, lui così furbo e scaltro, e non si da pace d’essere stato incastrato alle sue responsabilità…Forse dovrebbe porsi delle domande, una in particolare: ma davvero credevo d’essere intoccabile e intelligente? La risposta anche un ignorante dovrebbe saperla dare a se stesso.…
Melania non ha potuto fermare le raffiche di vento e di morte che hanno investito la sua giovane vita, lui non potrà sottrarsi alla giustizia terrena e divina!
M.G.
Cara Melina, ho letto con interesse e attenzione il tuo scritto e capisco comeesso possa rispecchiare fedelmente i pensieri e i sentimenti dei più. Per quanto mi riguarda ho da dire che Parolisi è certamente un piccolissimo uomo,probabilmente un narcisista superficiale che non sa quali sono le cose che a questo mondo contano veramente, in sintesi : un amorale. ma per la nostra legge un indiziato di reato è innocente fino a quando non sia completamente provata da un tribunale penale la sua colpevolezza e, allora, aspettiamo, lasciamo che la giustizia faccia il suo corso, e quand’anche, per qualche imprevedibile circostanziata prova, egli dovesse risultare non colpevole, stai tranquilla che la vita lo punirà comunque e ha già cominciato a farlo.Intanto deve dare un addio alla carriera militare, al lavoro( che non c’è per nessuno,figuriamoci per lui), agli amici, all’amante e a tutto ciò che per lui ha contato. E, infine, dovrà affrontare sua figlia che mai gli perdonerà d’aver così palesemente ingannato sua madre e tutti i suoi parenti. Cosa gli resta? La vita? e che vita potrà mai fare?
Novella
La vittima è stata stuprata da qualcuno che NON è il coniuge, La fam della vittima ha cambiato versioni più volte x cercare di far apparire colpevole S.P.
Invece di tante parole vuote, come in questo articolo, si faccia pressione affinché la VERITA’ venga alla LUCE !!!
L’articolo non vuole essere la ricerca della verità ma una libera opinione, se tu vuoi puoi mandarci la tua…. non pensi? Attendiamo.
Non sorprende l’opinione di PierT, anzi direi allo stesso di andare a testimoniare questa verità e certezza. Se l’articolo si basa su tutte le prove fin’ora lette e ascoltate, e di una opinione, PierT dà una testimonianza inequivocabile: che lui
( o lei ) sa con certezza quello che è avvenuto! Allora si che le parole non saranno a vuoto! Rispetto comunque ogni libero pensiero, e ognuno ha le sue convinzioni, che verranno confermate o smentite al processo! E per il bene della figlia, mi auguro che sia innocente, poi, come dice Novella, sarà la vita stessa a fare raccogliere quello che si è seminato!