Editoriali

Punto G: scoperta la posizione esatta: tra uretra ed apparato genitale nel fulcro di un angolo a 35 gradi

Da sempre gli uomini si chiedono dove risieda il punto G, fulcro del piacere femminile. Talvolta si è persino creduto che il punto G fosse frutto di immaginazione o un espediente pornografico, altri invece credevano fosse qualcosa legato al femminismo ed al piacere solo femminile, ora invece dopo anni di dibattito si è appreso dove realmente risieda il punto G ovvero  tra apparato genitale e urinario e forma un angolo di 35 gradi con la parete laterale dell’uretra.

Il lavoro di individuazione del tessuto, svolto sul corpo di una donna deceduta a 83 anni, e’ firmato da Adam Ostrzenski dell’Institute of Gynecology di St. Petersburg in Florida.


Il punto G anche conosciuto come Punto Grafenberg è chiamato così in ricordo ‘  dell ginecologo tedesco Ernst Grafenberg, che per primo lo descrisse oltre 50 anni fa, situandolo sulla parete frontale della vagina a un’altezza di circa 2 centimetri e mezzo. Ricercatori inglesi del King’s College di Londra avevano in passato negato l’esistenza del punto, definendolo solo un mito alimentato da riviste e terapisti sessuali.

Le ricerche intorno al punto G non si sono mai lesinate e  qualche tempo fa Emmanuele Jannini Docente di Sessuologia Medica dell’Universita’ degli Studi de L’Aquila, e’ stato il primo ad ‘avvistare’ il misterioso punto che apre alle gioie dell’orgasmo vaginale: la presenza a livello anatomico del Punto G e’ stata osservata su un campione di donne con un semplicissimo strumento di uso routinario nella diagnostica, l’ecografia transvaginale e riportata sul Journal of Sexual Medicine, la stessa rivista su cui oggi pubblica Ostrzenski.

Il lavoro di isolamento del tessuto e’ pero’ la prima conferma anatomica della sua esistenza e svela anche le dimensioni del punto G: lunghezza 8,1 millimetri, larghezza da 3,6 a 1,5 mm, altezza 0,4 mm. Una volta estratto, il tessuto del punto G e’ estendibile fino a oltre 30 mm e somiglia al tessuto erettile (il tessuto cavernoso) dei genitali maschili e del clitoride. Resta da chiarire se questo ispessimento sia presente e nella stessa posizione nel corpo di tutte le donne, spiega Ostrzenski in un’intervista; ma Jannini nel suo studio ne documentava la presenza solo in una parte del suo campione, non a caso le donne capaci di orgasmo vaginale. Bisogna anche capire se e’ piu’ sensibile perche’ piu’ fittamente innervato. Ma lo studio di Ostrzenski da’ una conferma dell’esistenza anatomica del punto G e secondo l’esperto questa ‘prova anatomica’ potrebbe avere implicazioni cliniche e anche futuribili applicazioni commerciali.


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