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Sardegna: la questione Caro Traghetti spaventa

nave-costa-allegraIL CARO – TRAGHETTI DI TIRRENIA E MOBY “AFFONDA” L’AUTOTRASPORTO SARDO

ALLARME DELLA FITA CNA SULLA CONTINUITÀ TERRITORIALE MARITTIMA MERCI:
I TRASPORTATORI E L’ECONOMIA ISOLANA ANNASPANO

LA REGIONE RITRATTI CON LO STATO LA CONVENZIONE SUGLI ONERI DI SERVIZIO PUBBLICO

SUBITO UN INCONTRO CON L’ASSESSORE REGIONALE SOLINAS E CON TIRRENIA

Cagliari, 16 gennaio 2013 – «Dopo la conclusione del processo di privatizzazione della Tirrenia, la debole sperimentazione Saremar e la dismissione delle navi Delfino della flotta Armamento sardo, la Sardegna è attualmente in una aggravata condizione di discontinuità territoriale col resto d’Italia e d’Europa».
La denuncia arriva dalla Fita Cna Sardegna che – esprimendo profonda preoccupazione per la condizione di emergenza in cui versa l’intera economia sarda – chiede all’assessore regionale ai Trasporti, Christian Solinas, un incontro urgente per discutere specificamente la difficile condizione degli operatori del settore Trasporti e Logistica dopo il rincaro delle tariffe per il trasporto merci annunciato nei giorni scorsi dalle compagnie marittime.
«Per migliaia di trasportatori sardi, agli effetti falcidianti di una lunga e impietosa crisi si somma l’inefficacia dei tentativi fin qui compiuti a garanzia di una effettiva continuità territoriale marittima, che incide ormai per alcuni così fortemente da pregiudicarne la capacità di operare sul mercato», scrive il presidente regionale della Fita Cna Pietro Saiu, che denuncia l’ennesimo caro traghetti da e per la Sardegna.


Tirrenia-Cin ha infatti applicato dal 1° gennaio un innalzamento dell’8% sul nolo azzerando gli sconti precedentemente in essere, con un aumento medio effettivo delle tariffe ben superiore. Inoltre, le agevolazioni (i cosiddetti premi di produzione semestrale) previste per controbilanciare l’incremento tariffario saranno ora calcolate su fatturati molto elevati, inarrivabili per la gran parte delle piccole imprese isolane.
Dal canto suo anche Moby ha informato che dal prossimo 28 gennaio innalzerà le tariffe di circa il 4,5% per rotta.
La FITA CNA ha già richiesto un incontro alla Direzione Servizio Commerciale della Nuova Tirrenia.
«Questi aumenti – afferma Saiu – rendono ancora più pesante il transito marittimo e la sua incidenza sul valore delle merci, soprattutto in uscita dalla Sardegna, determinando una condizione insostenibile per un sistema economico che punti ad essere competitivo. In virtù delle competenze attribuite alla Regione Sardegna in materia di continuità territoriale – conclude Saiu chiedendo un urgente incontro all’assessore Solinas – riteniamo indispensabile un Vostro confronto concreto con lo Stato sulle condizioni della Convenzione di esercizio dei collegamenti marittimi in regime di pubblico servizio, al fine di tutelare il diritto alla mobilità delle persone, delle materie prime e delle produzioni sarde».


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Un commento

  1. purtroppo il sistema Italia costringe ormai le aziende a contrapporsi senza arrivare ad un risultato vero. E’ comprensibilissimo l’allarme dei trasportatori e degno di nota! Però va anche considerato che il prezzo di un mezzo pesante è in proporzione estremamente più basso rispetto alle auto non residenti; va considerato che nello spazio di un mezzo pesante possono stare anche 6 auto! Anche il settore del turismo piange; e qui forse nel 2013 ci sarà un ridimensionamento delle tariffe. Anche le compagnie di navigazione devono pur scaricare il continuo aumento dei loro costi. Non è molto giusto dare la colpa alle compagnie; questi problemi strategici dovrebbero essere risolti in altro modo.

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