Economia

Zona Franca in Sardegna? In attesa fare funzionare quelle istituite nel 1998, Federico Paolomba IDV

federico-PALOMBA-320x250Cagliari, 18 febbraio 2013 – «Sono stato finora l’unico parlamentare sardo a presentare una proposta di legge costituzionale che modifichi l’articolo 119 della Costituzione per riconoscere l’insularità della Sardegna li e colmare i suoi gap sotto il profilo dell’energia e dei trasporti. Tale modifica avrebbe superato gli ostacoli che l’Unione Europea frappone all’istituzione di nuove zone franche integrali. Peccato che né il Governo Berlusconi né quello Monti abbiano dimostrato attenzione alle esigenze della nostra regione». Lo afferma il deputato dell’Italia dei Valori Federico Palomba, ex presidente della Regione Sardegna all’epoca dell’istituzione delle zone franche nell’Isola, in merito al dibattito di questi giorni sulla zona franca integrale. «La mia proposta andrà certamente ripresa per risolvere il problema in maniera strutturale – afferma Palomba – ma nel frattempo si potrebbero iniziare ad attuare e mettere a profitto le opportunità già esistenti da 15 anni.


Ricordo infatti che le zone franche in Sardegna non sono una scoperta degli ultimi giorni ma sono previste nel decreto legislativo 19 marzo 1998 n. 78 (norme di attuazione negoziate dalla Regione sarda con lo Stato), che ha istituito sei zone franche nei porti di Cagliari, Portovesme, Oristano, Porto Torres, Olbia e Arbatax. In quella normativa – ricorda l’ex presidente della Regione – si prevedeva che la delimitazione fosse effettuata, su proposta della Regione, con separati decreti del presidente del Consiglio dei Ministri, mentre la delimitazione del porto di Cagliari era già stabilita con riferimento all’atto aggiuntivo dell’accordo di programma del 1995. Gli atti con cui sotto la mia presidenza sono state  istituite le zone franche – conclude Palomba – sono alcune delle tante cose fatte e che poi sono state lasciate morire e marcire dai governi successivi. Sarebbe giusto riconoscerlo e dopo 15 anni porre finalmente fine alle omissioni».

Federico Palomba

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Un commento

  1. …PROBABILMENTE SE 15 ANNI FA SI FOSSE PROFUSO UN IMPEGNO DA PARTE VOSTRA (POLITICI SARDI TUTTI) MAGGIORE, OGGI NON STAREMO A RECRIMINARE UN DIRITTO RICONOSCIUTO ALLA REGIONE DA PIU’ DI 40 ANNI.
    E’ INUTILE SBANDIERARE OGGI UN QUALCOSA CHE ANCHE PER COLPA VOSTRA è STATO MANTENUTO A MARCIRE NEI CASSETTI…
    OINOREVOLE, LEI E’ UN POLITICO DI RILIEVO DA OLTRE TRENT’ANNI, SE AVESSE VOLUTO AVREBBE POTUTO “ALZARE LA VOCE” CON LO STATO ITALIANO, IN NOME DELLA SARDEGNA, MA COME TUTTI GLI ALTRI, NON VOLETE CHE I CITTADINI SARDI SI “LIBERINO”!
    MI DISPIACE, MA NON POTETE FAR PASSARE IL VOSTRO DOVERE, COME UN GRANDE MERITO, SIETE AL SERVIZIO DEL CITTADINO, LO VOLETE CAPIRE O NO?

    ALESSANDRO

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