Sclerosi Multipla e Metodo Zamboni: intervista al Dr. Pierluigi Stimamiglio (chirurgo vascolare)
Continua la polemica innescata da alcuni neurologi sul ruolo dell’insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI), scoperta nel 2007 dal prof. Paolo Zamboni (Direttore del Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara), nella sclerosi multipla (SM), malattia gravemente invalidante che colpisce 63.000 italiani e per la quale non si conoscono ancora né le cause né una terapia definitiva e valida per tutti, nonostante le ingenti risorse investite per la ricerca soprattutto nel ricco settore farmaceutico.
Sulla materia abbiamo intervistato l’esperto chirurgo vascolare Dr. Pierluigi Stimamiglio dell’Ospedale di S. Antonio di Padova:
Dottor Stimamiglio, sulla base della sua esperienza la CCSVI scoperta dal prof. Zamboni esiste veramente?
“Sono dell’opinione che questo problema sia esistente.”
A suo avviso c’è una correlazione con la sclerosi multipla e le altre malattie neurologiche?
“Secondo la mia esperienza posso mettere in relazione la CCSVI solamente con la SM.”
Sullo studio CoSMo dell’Aism che nega questa correlazione cosa ci può dire?
“A mio avviso hanno bisogno di una curva di apprendimento più approfondita.”
Ai malati di SM positivi alla CCSVI consiglierebbe di fare l’intervento di angioplastica oppure è meglio aspettare la fine degli studi in corso?
“Ritengo che i malati con assenza di disabilità importanti debbano aspettare il termine degli studi in corso. I pazienti con disabilità importanti possono affrontare il trattamento in centri accreditati del SSN.”